Giudice di Pace, Palmiero: “Condizioni inaccettabili, ora basta”

di Antonio Arduino

Aversa – Gli avvocati dicono basta all’indifferenza verso i problemi della cosiddetta “giustizia minore” o “di prossimità” rappresentata dall’Ufficio del Giudice di Pace di piazza del Plebiscito.

Le condizioni in cui versa, sia sotto il profilo logistico che quello del personale, sono inaccettabili e la città deve sapere, così proclamano lo stato di agitazione della categoria. Lo ufficializzerà martedì 3 novembre, alle ore 12, presso i locali del Giudice di Pace di Napoli Nord, la Camera Civile di Aversa, aderente all’Unione Nazionale delle Camere Civili, organismo di rappresentanza degli avvocati civilisti del circondario, l’Associazione Nazionale dei Giudici di Pace, d’intesa col coordinatore del Giudice di Pace di Napoli Nord nel corso di un’assemblea pubblica finalizzata a dibattere il problema diventato una vera emergenza giustizia nel circondario.

“Le condizioni in cui versa l’Ufficio del Giudice di Pace Circondariale di Napoli Nord in Aversa – scrive Carlo Maria Palmiero, presidente della Camera Civile di Aversa, comunicando l’iniziativa – sono sotto gli occhi di tutti”. “Diciotto giudici e centinaia di avvocati lavorano – sottolinea – in locali angusti, su due turni, con un carico di 35 mila processi civili, di cui 15 mila ancora da assegnare, avvalendosi, sino al 30 ottobre 2015, (quindi ora non più) di 6 unità di personale di cancelleria di cui un dirigente, due cancellieri, un assistente e due ausiliari), già insufficienti per il compimento delle attività amministrative”.

Dal 2 novembre 2015 le cose andranno anche peggio. “Una cancelliera dovrà svolgere senza essere sostituita – osserva Palmiero – le proprie funzioni presso il Tribunale di Napoli Nord, determinando ulteriore aggravio, se non la sicura paralisi, dell’attività giudiziaria, in particolare di quella civile”.

Per questi motivi, la Camera Civile di Aversa e tutte le associazioni di categoria collegate, dicono basta e intendono portare a conoscenza della cittadinanza una realtà che di fatto ostacola, quando non danneggia, il diritto ad una giustizia giusta e veloce dovuto a tutti i cittadini, creando quella diffidenza nei confronti della Giustizia come istituzione ormai diffusa tra la popolazione Italiana.

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