Falda inquinata nei dintorni dell’ex Siemens: sequestrati 22 pozzi

di Redazione

Marcianise – “Fenomeni di contaminazione prodotti da composti organici clorurati nelle acque sotterranee”. E’ quanto emerso dalle analisi dell’Arpac di Caserta, effettuate nel secondo semestre 2014, a Marcianise, in località Airola, nelle vicinanze dell’attuale stabilimento Jabil (ex Nokia ed ex Siemens), in via Fratelli Kennedy, dove venerdì mattina i carabinieri della locale compagnia hanno sequestrato, a scopo preventivo, su ordinanza del gip di Santa Maria Capua Vetere, 22 pozzi situati nell’area. La Procura procede per il delitto di corruzione o contraffazione di acque o di sostanze destinate all’alimentazione.

In particolare, le analisi effettuate dall’Agenzia per la protezione ambientale campana, su vari pozzi presenti nella zona, hanno evidenziato la presenza di solventi organici aromatici ed idrocarburi clorurati nella acque di falda di molto superiori alla Csc (concentrazione soglia di contaminazione), registrando la presenza di tetracloroetilene nell’ordine di centinaia (2/300) di ug/L, laddove il limite consentito è di 10 ug/L. per la rete di distribuzione e di lug/L per le acque sotterranee.

La presenza in acqua di falda del tetracloroetilene, in molti casi con allarmante superamento dei valori di concentrazione rispetto ai limiti di Csc, è necessariamente riconducibile ad origine antropica. “Le cause di tale contaminazione – fanno sapere gli inquirenti – vanno ricercate nella presenza, sul sito, dello stabilimento della Nokia”.

Sono ancora in corso, tuttavia, gli accertamenti tesi a stabilire la provenienza univoca o meno della sostanza inquinante dall’attività dello stesso stabilimento della Nokia, “anche se può affermarsi che l’attività svolta da detto stabilimento è almeno una delle fonti di tale contaminazione”, sottolineano ancora gli inquirenti, per i quali “appare significativo il dato secondo cui i responsabili di tale attività, già nel 2002, avevano comunicato la riscontrata contaminazione da composti organoclorurati nella falda idrica, con picco di concentrazione del parametro tetracloroetilene pari a 171,000mg/l, e che nell’anno 2006 era stato redatto dallo Studio Geotecnico Italiano srl, su incarico della Nokia, il ‘Progetto di bonifica delle

acque sotterranee dello Stabilimento Siemens spa di Marcianise’, attuato mediante la realizzazione di un ‘barrieramento idraulico’ lungo il margine occidentale dello stabilimento, consistente nel ‘Pump & Treat’ (emungimento e trattamento)”.

Nel corso delle indagini, si è reso necessario verificare se la contaminazione si fosse propagata dallo stabilimento a valle idrogeologica nel periodo intercorso tra la verificazione dell’evento e la realizzazione della barriera, nonché accertare la possibile migrazione della contaminazione della falda per un lunghezza di circa 15 chilometri ed oltre, attraverso diversi comuni, da Gricignano a Castelvolturno. Sono stati, pertanto, effettuati ulteriori prelievi e consequenziali analisi di acque dei pozzi. I risultati finora ottenuti hanno confermato la presenza di composti organoclorurati e, in particolare, di tetracloroetilene, in numerosi campioni di acqua prelevata.

I dati appaiono essere particolarmente significativi, atteso che molti di questi pozzi oggetto di analisi servono abitazioni private abusive, non allacciate, pertanto, alla rete idrica comunale e quindi non approvvigionate se non da acqua proveniente dagli stessi pozzi.

Il “tetracloroetilene” è un prodotto di sintesi, normalmente destinato ad usi industriali. Le applicazioni più comuni del prodotto sono come solvente o sgrassatore. Tutte e tre le matrici ambientali, area, suolo, acqua possono essere contaminate da tale inquinante. Sono stati accertati effetti tossici per l’uomo, che possono derivare sia dall’inalazione di concentrazioni elevate sia dall’ingestione. Va inoltre evidenziato che l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro ha classificato il tetracloroetilene come sostanza di classe 2 A, probabilmente cancerogena per l’uomo, con riferimento all’insorgenza di tumori ai reni, al fegato, all’utero, alla pelle ed al cervello a seguito di esposizione cronica.

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