Caso Tempor all’ospedale di Caserta, Felsa Cisl preoccupata per mancata proroga

di Redazione

Caserta – “Manifestiamo profonda preoccupazione per la mancata firma della delibera che proroga il lavoro in somministrazione presso l’azienda ospedaliera Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta”. Lo afferma Angelo Iodice Magliacano, coordinatore territoriale della Felsa Cisl Campania, in merito all’appalto con l’attuale agenzia ‘Tempor Spa’ scaduto lo scorso 18 settembre.

“Si dovrebbe provvedere alla pubblicazione di un nuovo bando di gara, ma al momento nulla di fatto. – spiega Iodice Magliacano – Nonostante la mancata firma alla delibera ma con autorizzazioni provvisorie e senza la firma dei commissari, Tempor, malgrado tutto, ha provveduto a prorogare i propri lavoratori per i primi dieci giorni e fino al 28 settembre scorso, in attesa della delibera da parte dei commissari. Alla scadenza del 28, ancora una volta questa delibera non è stata firmata. Ancora una nuova proroga tecnica di 10 giorni. Questa nuova proroga temporanea scade oggi e al momento registriamo nessun segnale da parte dell’ospedale di firma da parte dei commissari”.

“La situazione è surreale. – sottolinea il coordinatore casertano del sindacato – Lavoratori che vanno a lavorare nei reparti, dove si cura la salute delle persone, e non hanno una tranquillità mentale tale da lavorare serenamente; lavoratori che vivono una condizione di precarietà (molti di loro anche da più di 10 anni) e non sanno oggi se domani possono andare a lavorare. Questi lavoratori occupano posti di elevata professionalità, senza di essi molti reparti andrebbero in grossa difficoltà se non addirittura alla chiusura. Nonostante la loro presenza la pianta organica conta tantissime mancanze di figure professionali”.

Iodice Magliacano conclude: “Non comprendiamo l’atteggiamento dei commissari. Non mettiamo in dubbio il grande lavoro che hanno messo in atto nel gestire un ente che fino ad oggi ha presentato tante problematiche, ma ad oggi ci chiediamo il perché di una mancata firma ad una delibera che consentirebbe la prosecuzione ordinaria di un servizio come quello della sanità pubblica”.

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