Caso Pecorario, il sindaco Di Matteo: “Ecco perché l’ho querelato…”

di Antonio Taglialatela

teverola monnezzaTeverola – “Non voglio commentare, la locandina pubblicata dalla persona che abbiamo querelato parla da sola”. E’ il commento, laconico, del sindaco di Teverola, Dario Di Matteo, finito nel mirino del movimento “Noi Teverola” per aver querelato, insieme alla sua Giunta, Agostino Pecorario, candidato alle ultime amministrative nella lista civica dell’ex primo cittadino Biagio Lusini.

Uso illegittimo dello stemma comunale è “l’ipotesi di reato” per il giovane teverolese. Stamani, su Facebook, lo stesso Pecorario ha parlato di “barbarie etica e morale”, pubblicando una delle “prove”: un post in cui accusava l’amministrazione Di Matteo di aver disatteso una promessa elettorale, riparando il vecchio scuolabus comunale invece di acquistarne uno nuovo. Post corredato da una foto che metteva insieme un volantino elettorale della lista “Città Fertile” (“Il nuovo scuolabus parte a settembre”) e l’immagine della delibera di Giunta riguardante la riparazione del vecchio automezzo. Ancora, Pecorario pubblicava immagini riguardanti situazioni di degrado in città, dovute in particolare alla presenza di cumuli di rifiuti.

Dalla sua parte gli attivisti di “Noi Teverola”, per i quali la querela sarebbe nata perché il giovane avrebbe “osato” criticare l’amministrazione e mostrare pubblicamente “il festival della monnezza”. “Non comportatevi come persone ‘libere’, potreste incorrere in azioni legali contro di voi”, hanno poi ironizzato attraverso un volantino.

Ma per Di Matteo le cose non stanno così. Lo scuolabus e le immagini dei rifiuti non c’entrerebbero con la vicenda, come il sindaco stesso ci ha riferito, invitandoci a visionare quella che ritiene “la vera prova del reato”, che siamo riusciti a recuperare. Parliamo della locandina recante lo stemma del Comune di Teverola in cui si annunciava la prima edizione di un improbabile “Festival della Monnezza”. Sullo sfondo l’immagine di rifiuti ingombranti abbandonati lungo un marciapiede pieno di erbacce. Poi la frase “…a settembre nelle periferie della tua città”. E ancora: “E’ un’iniziativa ideata e promossa dall’Amministrazione Comunale con il patrocinio degli Assessorati alla Sanità e Igiene Urbana di Teverola”. Infine, l’annuncio: “Seguiti su Facebook, cerca ‘Restiamo nella Monnezza’”.

Un “evento” che, ovviamente, non è stato mai organizzato dal Comune e dal quale è scaturita la decisione del sindaco e della Giunta di sporgere querela, dal momento che, considerata la presenza dello stemma comunale, poteva trarre in inganno i cittadini.

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