Ungheria, scontri polizia migranti: 300 feriti

di Stefania Arpaia

Budapest – Scontri tra profughi e forze dell’ordine ungheresi ad Horgos, al confine con la Serbia, dove la polizia è intervenuta con lacrimogeni e cannoni ad acqua sulla folla, che ha risposto con il lancio di bottigliette verso gli agenti.

La situazione migranti in Ungheria diventa sempre più tesa. Gli scontri sarebbero esplosi dopo che diversi profughi avrebbero tentato di superare la barriera di filo spinato al confine serbo. 

Immediato l’intervento delle forze dell’ordine che hanno provato a contenere la folla, provocando oltre 300 feriti tra cui 20 poliziotti. Urlati dai profughi slogan anti europei accompagnati dal lancio di bottiglie e scarpe. 

Gli uomini sono accampati ad Horgos2, dove hanno piantato tende, e dove ci sono barriere più facili da valicare. 

“E’ un trattamento brutale – ha dichiarato il primo ministro di Belgrado, Vucic – è necessaria una risposta dell’Ue agli scontri tra migranti e polizia ungherese che ha usato lacrimogeni, spray e idranti”. Intanto il premier ha annunciato la chiusura del valico di Roske per oltre un mese.

Orban: “Se le quote nell’Ue passano a maggioranza allora sono una legge e noi dobbiamo accettarla – ha detto il premier ungherese riferendosi all’ipotesi di quote di distribuzione dei profughi tra paesi europei – Dovremo ampliare il muro anche alla frontiera croata”.

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