Siria, la Russia sgancia le prime bombe: “Contro l’Isis o con Assad?”

di Redazione

Dopo l’ok della Duma, la Russia ha cominciato i raid aerei in Siria. Si tratta della prima azione militare del governo di Mosca in Medio Oriente dagli anni 80.

Ma i russi sono contro l’Isis o a favore del governo di Assad? Non è chiaro, infatti, quali siano i reali obiettivi dei bombardamenti. Ufficialmente sono le postazioni dell’Isis ma, secondo il ministro degli Esteri francese, Laurent Fabius, i primi bersagli colpiti sono stati altri gruppi dell’opposizione anti-Assad. Una tesi sostenuta anche dagli americani.

La zona di Homs, in Siria, dove i jet russi hanno iniziato a colpire, non è sotto il controllo dello Stato islamico. Lo riferiscono alti funzionari Usa ai media americani, precisando di essere stati informati dal Cremlino un’ora prima dei raid.

Un gruppo di ribelli siriani sostenuto dagli Usa ha accusato la Russia di aver compiuto raid aerei sulle sue posizioni nella città di Latamna, nella provincia di Hama. Il gruppo, noto come Tajamu Alezzah, non ha precisato quali obiettivi siano stati colpiti.

L’agenzia russa Tass, citando il ministero della Difesa di Mosca, aveva parlato invece di attacchi contro “attrezzature militari, centri di comunicazione, mezzi di trasporto e magazzini” dell’Isis.

Intanto, il segretario di Stato americano, John Kerry, dichiara che gli Stati Unti sono preoccupati dal fatto che l’intento della Russia possa esser quello di proteggere Assad che, comunque, aggiunge Kerry, “non può restare presidente della Siria”, sottolineando che la coalizione anti Isis accelererà gli attacchi.

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