Il parlamento russo dà l’ok ai raid in Siria

di Gabriella Ronza

Mosca – Dopo il colloquio avvenuto nella notte del 29 settembre (orario italiano) tra le due storiche “nemesi”, Russia e Stati Uniti, rappresentate dai loro rispettivi capi di governo, Putin e Obama, per discutere sulla possibilità di raid congiunti anti-Isis, la Duma (parlamento russo) ha approvato all’unanimità, con 162 voti a favore, i raid in Siria.

Mosca, infatti, si era detta aperta alla possibilità di una campagna aerea, insistendo tuttavia per una cooperazione con il siriano Assad, che invece Washington ha da sempre ritenuto un tiranno.

La richiesta, partita in realtà direttamente dal presidente Assad e votata dalla Duma, si riferisce all’uso delle forze armate per combattere il terrorismo. Il capo dell’amministrazione presidenziale, Serghiei Ivanov, citato dall’agenzia Tass, ha specificato che Mosca userà solo forze aeree e che con questo intervento intende solo proteggersi dall’Isis.

La notizia è stata riferita dal giornale Russia today, mentre il generale russo Iuri Iakubov fa sapere che i piloti militari siriani stanno già effettuando delle incursioni aeree su velivoli russi contro degli obiettivi identificati dell’Isis. Il generale ha precisato che “le informazioni sulle incursioni aeree, coordinate a Baghdad e a cui partecipano Siria, Iraq e Iran, sono state trasmesse anche ai rappresentanti americani a Baghdad”.

È dal marzo del 2014, poco prima dell’annessione della Crimea, che Putin non richiedeva al Senato russo il permesso di inviare truppe all’estero.

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