“Puzza Day”: i cittadini di Gricignano, Carinaro e Teverola contro l’Ecotransider

di Antonio Taglialatela

“No puzza”. E’ partito alle 18, in concomitanza, da Gricignano, Teverola e Carinaro il corteo di cittadini diretto alla Ecotransider, azienda operante nello stoccaggio di rifiuti umidi ritenuta la fonte della puzza che infesta da tempo il territorio.

La protesta, come annunciato dagli organizzatori, proseguirà per tutta la notte: una “Notte Bianca” della puzza, insomma. “Non vogliamo ammalarci”, “Sconfiggiamo il mostro”, “Fateci respirare”, “L’aria è un diritto”, alcuni degli slogan riportati su cartelli e striscioni.

I tre cortei, partiti dalle rispettive piazze delle tre cittadine confinanti, si sono incontrati all’altezza del ponte ferroviario, in zona Casignano, per proseguire uniti fino all’azienda situata nelle vicinanze della stazione ferroviaria. Presenti i sindaci di Gricignano, Andrea Moretti, di Carinaro, Annamaria Dell’Aprovitola, e Teverola, Dario Di Matteo, insieme ad esponenti della Giunta, del Consiglio e del mondo politico e associazionistico del territorio.

Non è mancata qualche critica. Molti hanno fatto notare il numero esiguo di cittadini partecipanti alla manifestazione nonostante del problema si lamentino praticamente tutti coloro che risiedono in un bacino demografico che raccoglie circa 30mila abitanti. “La gente sa solo lamentarsi su Facebook, aspettando che qualcun altro gli risolva il problema, senza avere coraggio di scendere in campo e far valere i propri diritti”, scrive un utente del social network.

Intanto, per giovedì 24 settembre è attesa la camera di consiglio del Tar Campania che dovrà decidere se confermare o meno l’ordinanza con cui il sindaco Moretti ha sospeso ogni attività di stoccaggio di rifiuti umidi nella Ecotransider, quest’ultima che si è appellata al provvedimento ottenendo una sospensiva provvisoria prima delle sentenza. Accanto al Comune di Gricignano si sono costituiti “ad opponendum” anche Carinaro e Teverola, insieme a diverse associazioni locali. Moretti, da parte sua, ha già annunciato eventuale ricorso al Consiglio di Stato nel caso i giudici amministrativi annullassero la sua ordinanza.

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