Siria, attivista italiano ferito al confine. Salvini: “Poteva aiutare a casa sua”

di Stefania Arpaia

Roma – Si chiama Alessandro De Ponti, il giovane italiano attivista in Siria, rimasto ferito al confine con il Kurdistan iracheno.

Il 23enne, di Treviglio, nel bergamasco, era partito lo scorso aprile alla volta della Tunisia. Appartiene al gruppo “Tanaliberatutti”. La notizia del suo ferimento è stata confermata dalla Farnesina che è entrata in contatto con l’ambasciata e il consolato in Iraq.

Il giovane sarebbe in serie condizioni ma non in pericolo di vita. “Non sappiamo cosa gli sia successo – ha dichiarato il nonno intervistato da un giornale locale – Se ne sta occupando mia figlia, la madre di Alessandro. Posso solo dire che è partito più di un mese fa e da allora non avevamo più avuto notizie di mio nipote”.

In base a fonti locali, sembrerebbe che il giovane avesse tentato di entrare senza documenti in Iraq insieme ad altri tre ragazzi prima di essere bloccato dagli uomini del Pdk, il Partito democratico del Kurdistan, e ferito a un braccio probabilmente colpito da un’arma da fuoco. De Ponti è stato portato in ospedale a Erbi e rischia di finire in carcere.

Salvini twitta: “Ma stare a casa tua ad aiutare il prossimo, pare brutto?”.

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