Marò, Mattarella: “L’impegno italiano resta massimo”. India: “Contesteremo udienza Strasburgo”

di Stefania Arpaia

Roma – Il Presidente della Repubblica è intervenuto sul caso Marò durante l’XI conferenza degli Ambasciatori, ribadendo l’impegno dell’Italia nell’ottenere la restituzione dei due fucilieri di marina.

“Quello del terrorismo fondamentalista è un fenomeno grave che va affrontato in modo giusto. Con fermezza e determinazione, respingendo le pulsioni islamofobiche”, ha dichiarato il capo dello Stato.

“L’Italia – ha aggiunto – è al fianco dei Paesi che, sull’altra sponda del Mediterraneo, sono in prima linea nella lotta contro l’oscurantismo e l’inciviltà. L’impegno italiano resta massimo”, ha detto sia per la liberazione dei Marò, Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, sia per i 4 tecnici rapiti lo scorso 20 luglio, ma anche per riportare a casa padre Paolo Dall’Oglio, sequestrato in Siria nel 2013.

“L’Italia è un Paese pronto a proteggere i propri cittadini e che intende continuare a battersi con determinazione. Aiutare chi chiede aiuto o salvare chi sta annegando è un dovere elementare e le politiche dell’immigrazione europee dovrebbero essere omogenee”, ha detto Sergio Mattarella durante il suo discorso.

“Dobbiamo liberare l’Europa dalla tenaglia che la stringe tra egoismi nazionali e sentimenti populisti e l’Unione deve uscire da una proiezione esclusivamente interna che trascura il proprio ruolo globale e le minacce esterne”, ha concluso.

Gentiloni: “Confermo l’impegno del governo per difendere le ragioni dei Marò Massimiliano Latore e Salvatore Girone nelle sedi internazionali che abbiamo deciso di attivare”.

Nel frattempo, l’India ha fatto sapere che nell’udienza del 10 agosto a Strasburgo contesterà la competenza del tribunale ad occuparsi del caso, si opporrà alle misure cautelari e rivendicherà la sua giurisdizione sulla vicenda.

“L’India – ha spiegato l’Additional Solicitor General indiano P.S. Narshima – sosterrà che l’Italia non ha esaurito tutte le procedure locali a disposizione, un requisito necessario prima di presentare istanze all’organismo di Strasburgo. Infine New Delhi obietterà che non vi sono circostanze stringenti tali da richiedere qualsiasi adozione di misure provvisorie” nel caso che coinvolge Latorre e Girone.

“L’Italia farà valere con determinazione le sue ragioni nell’intento di addivenire ad una soluzione positiva della vicenda”, ribatte la Farnesina.

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