Malika: “Nessuno mi ha preso a bottigliate”. E i disoccupati di scusano

di Redazione

Napoli – “Nessuno mi ha preso a bottigliate come ho letto in giro, ho visto una bottiglia di plastica sfiorare Brando (il chitarrista, ndr) e ho visto contestatori e polizia correre, il pubblico dentro la transenna attonito e spaventato, quando ho percepito un clima teso e surreale mi sembrava di estremo cattivo gusto rimanere sul palco a favore di camera. Nessuna indignazione, mi sentivo solo un filo fuori luogo. Se fossi rimasta lì a finire di fare il mio lavoro, forse non se ne sarebbe accorto nessuno”.

Malika Ayane in un lungo post su Facebook precisa quanto accaduto ieri durante la diretta da Napoli del programma di Gianni Riotta ’47 35 Parallelo Italia’, quando ha interrotto l’esibizione a seguito di una bottiglietta d’acqua volata sul palco. Le prime ricostruzioni hanno parlato di una contestazione e di un lancio avvenuto contro la cantante la quale stamane ha precisato che ha fermato l’esibizione, scendendo dal palco, perché le sembrava di cattivo gusto restare ‘a favore di telecamera’. L’episodio ieri è stato stigmatizzato anche dal conduttore Gianni Riotta.

Tre denunce – Tre persone sono state comunque denunciate per i disordini avvenuti. Uno dei tre è stato denunciato per violenza privata e tentativo di lesioni, oltre che, come gli altri due, per manifestazione non autorizzata e turbativa o interruzione di pubblico servizio. Tutti e tre sono aderenti alla sigla “Reddito minimo di inserimento”. L’uomo che ha lanciato la bottiglia è stato identificato e denunciato per violenza privata.

Le scuse dei disoccupati – “Ci scusiamo con l’artista Ayane, la bottiglietta (vuota) era per Gianni Riotta e i suoi ospiti politici. Siamo però confortati dalle dichiarazioni della cantante”. Il movimento di disoccupati protagonista delle tensioni registrate ieri in piazza Municipio durante la trasmissione Rai “Parallelo Italia”, scrive a Malika Ayane, che ha lasciato il palco apena prima di iniziare a cantare. “Avremmo voluto prendere la parola sulle tematiche che Riotta stava affrontando – si giustifica il Comitato regionale per il reddito minimo garantito- Volevamo raccontare a chi non vive licenziamenti, solitudine, precarietà e devastazione ambientale, cosa significa vivere sotto l’ennesimo governo fatto di  proclami e leggi pericolose. L’attesa, il clima torrido, hanno esasperato le persone che erano lì, circondate da poliziotti e transenne. Questa situazione pesante ha spinto un ex operaio Fiat a provare a raggiungere il palco in modo spontaneo. Dopo l’ultimo spacco pubblicitario, la canzone di Malika Ayane ha però sfatto svanire la speranza di poter intervenire. Pensiamo che il sefvizio pubblico debba dare spazio alle realtà delle città in cui interviene”.

Il post di Malika – “#Napoli questa mattina ha una luce meravigliosa, un peccato lasciarla. Approfitto però della strada verso l’aeroporto per dire la mia – precisa l’artista – su ieri sera che a leggere Twitter o i siti di quotidiani sembra sia successo chissà cosa. Gianni Riotta mi ha telefonato qualche giorno fa per invitarmi al suo programma”. “Gianni – aggiunge Malika – è una persona gentile e un paio di anni fa si è lasciato intervistare da me salvandomi dal buco nero degli ospiti nella prima edizione di ‘Sold Out’ e poi ero di strada, ovvio che abbia detto sì. Ho chiesto di non essere coinvolta in discussioni a sfondo politico perché, pur avendo un’opinione, siamo in un momento in cui capita che le opinioni si urlino – sinceramente a me non piace urlare – e perché volevo evitare che le mie parole potessero essere fraintese o strumentalizzate. Mi piaceva l’idea che ad un programma in cui si discute ‘cosa succede in Italia’ ci fosse spazio anche per ‘altro’, non solo per l’analisi di drammi e difficoltà. Perché in Italia succedono moltissime cose, per fortuna. Infatti non mi è stato chiesto di dare nessun contributo verso temi delicati e il dibattito è stato lasciato a chi, piaccia o non piaccia, di lavoro si occupa di politica. Il motivo per cui ho smesso di cantare è molto semplice”.

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