Fatima, l’italiana andata in Siria parla su Skype: “Lo stato islamico è perfetto”

di Stefania Arpaia

Roma –  “Noi quando decapitiamo qualcuno, dico noi perché anche io faccio parte dello Stato islamico, quando facciamo un’azione del genere, stiamo obbedendo alla sharia”, sono queste le parole dette da Maria Giulia Sergio, l’italiana trasferitasi in Siria per entrare a far parte del gruppo jihadista.

La 28enne, originaria di Torre del greco, ha parlato su Skype per avere notizie sulla sua famiglia, i cui componenti sono stati arrestati. 

“Il loro arresto è un buco nell’acqua perché non serve a niente. È illogico ed è irragionevole che la polizia italiana decida di arrestare queste persone”, ha dichiarato. Per mesi la Digos l’ha intercettata. Ma lei ha continuato a parlare con la famiglia, anche quando sapeva che la sua storia era finita sui giornali.

“I messaggi che scambiavo con i miei genitori e mia sorella non erano di incitamento al jihad o qualcosa del genere. Noi parlavamo di come i miei genitori avrebbero potuto fare una buona vita, qui nello Stato islamico”, si giustifica la ragazza. 

“Questi che vengono decapitati sono ladri, sono ipocriti, agiscono come spie nello Stato islamico. E riportano le informazioni ai miscredenti per poi attaccarci. Qui non schiavizziamo le donne ma le onoriamo. Basta usare sempre i soliti argomenti”, ha dichiarato.

“Lo Stato islamico, sappi, è uno Stato perfetto – ha aggiunto – Qui non facciamo nulla che vada contro i diritti umani. Cosa che invece fanno coloro che non seguono la legge di Allah”.

La giovane, che non si riconosce più come Maria Giulia ma come Fatima Az Zahara, si è trasferita in Siria nel 2014 dopo aver sposato un uomo di origini albanesi, combattente dell’Isis. Nelle telefonate intercettate esortava i genitori a lasciare la loro casa per raggiungerla, spiegando anche che tipo di valigia fosse più comoda per un viaggio così lungo.

La telefonata con Skype, a causa di una debole connessione, non ha permesso di vederne il volto ma la sua voce è stata riconosciuta dalla Digos.

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