Borse false: maxi sequestro in Veneto, Toscana e Marche

di Redazione

Venezia – Il ciclo di produzione delle merci contraffatte è governato da logiche produttive simili al mercato lecito, per cui chi produce e confeziona beni falsi ha necessità di approvvigionarsi di stampi, accessori e materie prime.

Le Fiamme Gialle di Venezia, quindi, hanno sviluppato un’attività investigativa, che ha permesso di ricostruire una filiera di produzione, relativa ad articoli di pelletteria contraffatti, partendo proprio da un primo sequestro di borse Hermes modello “Birkin” eseguito in un negozio del centro storico lagunare, fino a risalire all’individuazione di diversi magazzini di stoccaggio, gestiti da cittadini cinesi, situati a Padova e Treviso, e scoprire i laboratori di illecita produzione ubicati nelle provincie di Firenze e Macerata.

Le operazioni di perquisizione, eseguite su delega della Procura della Repubblica di Venezia, hanno consentito di scoprire vere e proprie linee di produzione di articoli di pelletteria di alta moda, principalmente del marchio Hermes, ma anche di Celine, Balenciaga, Stella McCartney e Gucci.

All’interno dei locali aziendali, i finanzieri hanno rinvenuto cartamodelli, foto, fustelle metalliche, minuteria, macchinari e tutto l’occorrente per la produzione di borse così simili alle originali da creare non poche difficoltà di riconoscimento persino ai periti delle relative Maison.

In circa cinque mesi di attività, sono state eseguite oltre 30 perquisizioni, d’iniziativa e su delega dell’Autorità Giudiziaria, in Veneto, Toscana e nelle Marche, nel corso delle quali sono stati sottoposti a sequestro 100mila articoli recanti marchi contraffatti, per un valore commerciale di oltre 3 milioni di euro. Nove i depositi di stoccaggio e cinque i laboratori di produzione scoperti, tre dei quali ubicati nell’hinterland fiorentino e due in provincia di Macerata.

24 le persone denunciate per produzione e commercio di merce contraffatta, di cui 17 cittadini cinesi e 7 italiani, che rischiano la reclusione fino a 4 anni ed una multa fino a trentacinquemila euro.

Le indagini sono proseguite anche mediante la ricerca e il monitoraggio dei canali di commercializzazione on line (il cosiddetto “e-commerce”) ove sono stati individuati tre negozi virtuali, registrati in paesi del Sud America e dell’Asia Orientale, riportanti nella denominazione (home page e indirizzo) l’indicazione dei noti marchi registrati, in violazione della normativa a tutela della proprietà intellettuale e industriale e con un danno sostanziale al tessuto economico-produttivo legale.

I siti individuati, che si presentavano come outlet, illustrati in lingua italiana, ponevano in vendita articoli di abbigliamento ed accessori delle più note griffe nazionali ed internazionali, abilmente contraffatti, con una forte riduzione del prezzo di vendita rispetto a quello di listino.

L’autorità giudiziaria di Venezia, condividendo appieno l’operato delle Fiamme Gialle, ha emesso un decreto di sequestro preventivo dei 3 siti web notificato ad oltre 150 internet service provider, i quali hanno provveduto a oscurare le relative pagine per i numerosi utenti, italiani e non, che giornalmente li visitavano.

I risultati dell’operazione denominata “Luxury Bags”, rappresentano il costante impegno profuso dalle Fiamme Gialle che a fianco delle altre Istituzioni e delle associazioni di categoria proseguiranno nell’azione preventiva e repressiva a tutela delle imprese che operano nella legalità, nonché dei consumatori finali, spesso tratti in inganno dalle sempre più sofisticate tecniche di produzione e soprattutto di commercializzazione, anche online, talvolta dietro il paravento di fantomatici outlet.

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