Orabona: “Nella maggioranza clima da guerra fredda”

di Nicola Rosselli

Aversa – “Il consigliere del Ncd Domenico Palmieri si dichiara indipendente e ritira il suo assessore di riferimento. All’interno di una maggioranza dove permangono seri problemi di rappresentatività e quindi di legittimità, gravi e profonde lacune democratiche ed un futuro incerto, finalmente si è tornati a fare politica”.

Ad affermarlo il coordinatore cittadino dei seniores di Fi Isidoro Orabona che entra a piedi uniti nella polemica post dimissioni dell’assessore Ros.

“Ed è una novità assoluta – continua l’esponente azzurro – per la Città di Aversa ed un punto a favore dell’etica e della coerenza di Mimmo Palmieri. Altri partiti, nelle stesse condizioni, hanno ritenuto di non rimuovere i loro assessori. E’ ignoto a costoro l’esistenza del concetto della ‘logica consequenziale’. Il consigliere Palmieri con un sacrosanto ed opportuno quesito strettamente politico tenta di opporsi alla logica del sindaco che nell’arco temporale di appena tre anni ha sostituito i politici con degli ectoplasmi o se volete, per essere generosi, delle figure simili agli amministratori locali”.

Orabona esprime “totale condivisione per l’azione di Palmieri. Con essa la politica riacquista il sopravvento sui neo-corporativismi, tenta di opporsi alle basse logiche che hanno contraddistinto l’operato di questa Amministrazione, e cerca disperatamente di affermare, in termini sostanziali, le regole della Democrazia. Da qui la diffidenza e l’indifferenza del Sindaco; se ritorna la politica ad Aversa si consolida ancor di più la parabola discendente di Sagliocco”.

“Ma c’è di più. La presa di posizione del Ncd – continua il medico aversano – fa affacciare prepotentemente un’ipotesi di un conflitto di interessi tra il sindaco, con la sua maggioranza, e la Città. In effetti la debolezza di questa Amministrazione oltre che nell’operato di alcune scelte scellerate, si ravvisa nei numeri sempre più risicati che costringono il sindaco, prima di ogni seduta del Consiglio, a rincorrere i consiglieri per avere garanzie sull’avvio dei lavori e sulle successive votazioni. Di fatto siamo in presenza di un clima di guerra fredda all’interno del Consiglio dove una buona parte degli eletti, nelle liste della maggioranza, hanno abbandonato il sindaco creando una condizione di parità tra consiglieri di maggioranza ed opposizione, 12 a 12, con il 13esimo voto determinante del Sindaco. In questa situazione, dove un voto è determinante, è facile ipotizzare il nascere di un rigoglioso “mercato delle vacche”. E’ altrettanto facile ipotizzare come si può raggiungere un compromesso e su quali basi questo compromesso può reggersi. Situazione allucinante. Il sindaco ostaggio dei consiglieri che lo possono sfiduciare ed i consiglieri ostaggi del sindaco che li può mandare a casa. Ecco il conflitto di interessi con la Città”.

In conclusione, per Orabona emerge “la necessità che Sagliocco interrompa questa esperienza amministrativa. Se non lo facesse sarebbe incoerente con se stesso e con la buona politica che dice di predicare. In tal caso l’incoerenza sarebbe sinonimo di scarsa   dignità e di mancanza di etica. Se poi la sua incoscienza, il suo coraggio o la supponenza di aver fatto bene dovessero avere il sopravvento sulla realtà dei fatti, con serenità, si crei una lista civica o si trovi un partito, si costruisca una coalizione e si ricandidi come sindaco; se invece dovesse avere il sopravvento l’angoscia e la paura di non essere eletto allora prosegua e porti a termine il suo mandato.  Gli aversani aspettano fiduciosi”.

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