“Oasi di Padre Pio”, al via i lavori per casa di accoglienza

di Redazione

Sant’Arpino – C’era l’atmosfera dei momenti solenni ieri presso l’ex macello comunale di Sant’Arpino dove sono stati avviati i lavori per l’edificazione della Casa di Accoglienza “Oasi di Padre Pio”, un progetto di solidarietà e amore ideato e tenacemente perseguito nel tempo dagli ammirevoli volontari dall’Associazione “Nostra Signora di Fatima”.

Un susseguirsi di emozioni ha attraversato il cuore dei presenti – in prima fila il parroco don Umberto D’Alia, in compagnia dal suo vice don Michele Manfuso – mentre i tecnici (gli architetti Luigi Bagno e Giuseppe Soreca e l’ingegnere Andrea Guida) illustravano l’articolazione del progetto che entro pochi mesi sarà semplicemente la realtà di un sogno di fratellanza, civiltà e speranza.

Contagioso come sempre l’entusiasmo dei volontari dell’Associazione “Nostra Signora di Fatima” che pur di fronte a molteplici ostacoli hanno avuto il merito di non arrendersi mai e molti di loro ieri erano lì a testimoniare che bisogna sempre lottare per la vivibilità non delle buone intenzioni ma dei fatti concreti.

Tra i presenti si citano tra gli altri: il presidente Raffaele Dell’Aversana, Pasquale Cominale, Franco D’Ambra, Mario Merenda, Antonio D’Errico, Olimpia Lettera e tanti altri. Presente anche il direttore del giornale “L’Oasi di Padre Pio” Elpidio Iorio e una rappresentanza dell’amministrazione nelle persone dei consiglieri Gianluca Fioratti e Imma Quattromani.

In sintesi, il progetto della Casa di Accoglienza “Oasi di Padre Pio” per questo primo lotto di lavori prevede la realizzazione di un refettorio per assicurare quotidianamente un pasto caldo a chi ne avrà bisogno (bambini, anziani, immigrati, ecc.), uno sportello di aiuto per anziani e diversamente abili, uno spazio per attività di animazione per ragazzi, uno spazio ambulatoriale per i poveri bisognosi di speciale assistenza medica. Il secondo lotto di lavori invece contempla la costruzione di uno spazio per 18 posti letto riservati a chi non ha un tetto e una piccola cappella dove celebrare la messa.

“Dopo più di dieci anni di lavoro e sacrifici, quello che per molti era considerata soltanto una pia illusione, un sogno impalpabile, sta oggi acquisendo i contorni di una splendida realtà”, hanno sottolineato i volontari del sodalizio santarpinese aggiungendo: “Nella realizzazione di quest’opera abbiamo sempre creduto anche quando lo scoraggiamento che ci derivava dalla mancanza assoluta di fondi, dall’indifferenza e l’ironia di molti ha messo in serio pericolo l’architettura dei nostri sogni e delle nostre speranza. Ma oggi finalmente sono iniziati i lavori e ora ci preoccupiamo solo di terminare presto questo primo lotto e nel frattempo di reperire le risorse per cantierare anche il secondo per la qual cosa rivolgiamo un accorato appello ai cittadini di buona volontà affinchè ci continuino a testimoniare la loro vicinanza con offerte e sostegni utili ad una causa che può solo generare gioia e serenità. Da ultimo ci sia consentito di rivolgere un ringraziamento a tutte le Amministrazioni Comunali che si sono avvicendate in questi anni per averci ascoltati e supportati assegnandoci in comodato l’uso l’ex macello comunale”.

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