“I padroni di Sabbia” di Salvatore Minieri

di Redazione

Castel Volturno – Una folta platea ha dato vita ad un bel dibattito per il primo appuntamento di ‘Un’estate tutta da leggere’, kermesse culturale ‘tra gli ombrelloni’ organizzata dall’associazione Res di Castel Volturno.

Nella splendida cornice del Lido Le Vele, strappato al degrado di Bagnara, a Castel Volturno, si è tenuta la presentazione del libro inchiesta di Salvatore Minieri, ‘I padroni di sabbia’. Una lettura fondamentale per quanti vogliano capire le origini, le conseguenze e i possibili rimedi a quella che è stata la più drammatica operazione di stupro della nostra terra: la cementificazione selvaggia del litorale domitio.

Intervenuto alla presentazione, l’autore non ha lesinato critiche alla politica, nazionale e locale, per aver abbandonato da un lato, e fatto troppo poco dall’altro, per porre un argine alla violenza subita dal territorio di Castel Volturno.

Minieri si è però scagliato anche contro i suoi colleghi, giornalisti rei di non aver parlato mai abbastanza di quanto succedeva e continua a succedere nei dintorni del litorale domiziano, dove continua a farla da padrone una famiglia i cui gangli sono ancora ben presenti nelle stanze del potere. Ed è proprio la mancata denuncia su tutti gli affari dei Coppola ad essere oggetto della critica di Minieri, che senza troppi giri di parole ha indicato nel ‘coppolismo’ la vera tragedia che ha condannato al degrado quella che poteva essere una risorsa unica per il turismo dell’intero sud Italia. Il ‘coppolismo’ inteso come la connessione perversa tra abusivismo edilizio di massa, affarismo, rapporti tra politica e criminalità organizzata, a cui nessuno ha avuto mai la forza di opporsi: tutto è stato concesso alla famiglia Coppola, e per costruire interi quartieri abusivi è stata devastata anche la foce del Volturno, da cui è stata prelevata la sabbia da utilizzare per le operazioni di edilizia selvaggia.

Il dibattito che si è aperto con la platea ha visto gli interventi dei cittadini di Bagnara, ‘unico posto al mondo dove è consentita la balneazione in assenza di scogliera’, come ha ricordato ancora Minieri. E proprio il progetto e la realizzazione di una scogliera, che faccia da argine al degrado e ad un mare che d’inverno continua a mangiare resti di case, e a vomitarli nei mesi estivi , costituisce una delle lotte su cui è maggiormente esposta l’Associazione Res di Castel Volturno, organizzatrice dell’evento e della rassegna tutta. Come hanno ricordato Anna De Vita e Ciro Scocca, ‘attraverso iniziative come queste vogliamo tenere alta l’attenzione su un territorio abbandonato e degradato, su cui molti – politici, istituzioni, giornalisti – fanno soltanto sciacallaggio. Bagnara non può e non deve essere dimenticata, i residenti devono veder riconosciuta la loro dignità e devono poter vivere in contesti qualificati. Bagnara non può essere lasciata al proprio destino, ed i cittadini, anche grazie al lavoro delle associazioni, devono far sentire forte la loro voce. Non possono più essere trattati come cittadini di serie B’.

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