Siria, l’Isis decapita due donne accusate di stregoneria

di Redazione

Per la prima volta gli jihadisti dello Stato islamico hanno decapitato due donne. E’ accaduto in Siria, nella provincia di Deir az Zor. Lo riferiscono esponenti della ong Ondus, Osservatorio nazionale per i diritti umani, secondo cui le due donne erano state accusate di stregoneria e condannate a morte. Decapitati anche i rispettivi mariti.

E’ la prima volta che i terroristi decapitano donne che non siano combattenti. Lo erano le tre curde uccise dal boia nel settembre del 2014. Attivisti locali citati da Ondus hanno precisato che una donna e suo marito sono stati decapitati con una sciabola sulla via Al Takaya, nella città di Deyr az Zor, capoluogo dell’omonimia provincia.

Un’altra coppia ha subito la stessa sorte ad Al Mayadin, nella medesima provincia ma più a est, verso il confine con l’Iraq. Con loro sono stati giustiziati altri due uomini, accusati rispettivamente di banditismo e di traffico di droga. Il cadavere dell’uomo giustiziato per banditismo è stato poi crocifisso.

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