Scuola, si vota in Senato. Il governo pone la fiducia

di Redazione

Roma – E’ previsto per giovedì il voto in Senato sul ddl “La buona scuola”, per il quale il governo Renzi ha posto la fiducia. I capigruppo alla Camera hanno già calendarizzato per il 7 luglio il passaggio nell’aula di Montecitorio.

Intanto, slitta da ottobre a dicembre il bando del concorso per le nuove assunzioni a tempo indeterminato nelle scuole statali. E’ uno dei punti contenuti nel maxiemendamento al decreto. “La copertura di tutti i posti vacanti e disponibili” nell’organico “avverrà nei limiti delle risorse finanziarie disponibili”.

La proposta di modifica dei relatori al ddl scuola in Commissione Istruzione del Senato stabilisce, inoltre, che nel Comitato per la valutazione dei docenti ci sarà anche un “componente esterno individuato dall’Ufficio scolastico regionale tra docenti, dirigenti scolastici e dirigenti tecnici”.

Nel piano di assunzione straordinaria dei docenti precari verranno inseriti anche gli idonei al concorso 2012. Nel testo si precisa che verranno immessi in ruolo a settembre sia i precari delle graduatorie a esaurimento, sia i “soggetti iscritti a pieno titolo nelle graduatorie del concorso pubblico del 2012”.

Alla prima votazione in Senato la maggioranza in aula ha tenuto. Con un’unica votazione sono state infatti respinte le pregiudiziali presentate dalle opposizioni (M5S, Sel, Lega, Fi e Cri) che hanno inoltre criticato la “forzatura” decisa della maggioranza di portare il testo direttamente in Aula bloccando i lavori della commissione Istruzione che non ha terminato l’esame degli emendamenti. Il presidente Pietro Grasso, durante i lavori, ha però dovuto richiamare più volte all’ordine i senatori dei gruppi di minoranza.

“La decisione del governo di procedere sulla riforma con un maxiemendamento, su cui intende porre il voto di fiducia, è l’ennesimo atto di arroganza nei confronti della scuola, del Parlamento e del Paese. Una decisione intollerabile per il metodo e per i contenuti, che abbiamo più volte avuto modo di contestare”, scrivono in una nota, Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Snals Confsal e Gilda-Unams.

Per il Movimento 5 Stelle si fa sentire Luigi Di Maio che su Facebook scrive con toni perentori: “Renzi, se metti la fiducia sulla scuola sei un uomo finito”.

Perplessità sul testo anche di una parte del Nuovo Centrodestra. “Il testo del maxi emendamento sul ddl scuola, sul quale il governo si accinge a mettere la fiducia, presenta una norma ambigua sulle attività educative che potrebbe consentire la diffusione nelle scuole della teoria sul gender. Pertanto abbiamo chiesto un incontro urgente ai ministri Giannini e Boschi”, scrivono i senatori di “Area Popolare” che hanno preso parte alla manifestazione di piazza San Giovanni.

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