Rapina violenta in casa Zinzi: confessa la badante

di Redazione

Caserta – La giovane kirghiza accusata di aver fatto da basista per la violenta rapina in casa di Mara Zinzi, figlia dell’ex presidente della Provincia di Caserta, Domenico, ha ammesso, davanti al giudice le proprie responsabilità sull’organizzazione del raid durante il quale la Zinzi è stata malmenata e seviziata. Il magistrato ha quindi emanato un’ordinanza nei confronti della 23enne, rinchiusa nel carcere femminile di Pozzuoli. 

La colf avrebbe fatto, dunque, da basista alla banda, di origine lituana, proveniente da Napoli. Lei a intrattenersi con la bambina mentre i tre aggressori seviziavano la Zinzi, la minacciavano con i coltelli presi dalla cucina, la ustionavano con la piastra dei capelli, le gridavano che l’avrebbero uccisa insieme con la figlia se non avesse aperto anche la seconda cassaforte.  

Le indagini sono affidate alla squadra mobile di Caserta, diretta dal vicequestore Alessandro Tocco, e coordinate dal pm della Procura di Santa Maria Capua Vetere Vincenzo Quaranta e dal procuratore aggiunto Antonio D’Amato. 

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