Milano, donna decapitata da un transessuale. Testa gettata nel cortile

di Stefania Arpaia

Milano – Una donna è stata decapitata e la sua testa è stata gettata nel cortile del condominio dove abitava. Orrore e violenza inaudita a Milano in una casa popolare nel quartiere di Lambrate, in via Giovanni Antonio Amadeo.

La vittima è una donna di 51 anni, Antonietta Gisonna, uccisa nella notte tra sabato e domenica. Fermato per l’omicidio Carlos Julio Torres Velesaca, transessuale ecuadoriano di 20 anni, che sarebbe stato ospite in casa della vittima.

Alcuni abitanti del quartiere milanese hanno raccontato che Gisonna, di origini napoletane, si era da tempo trasferita a Milano dove faceva la prostituta, molti la conoscevano come “Antonella”. Gisonna aveva anche precedenti per spaccio. Nel 2013 infatti era stata fermata, a Bonola, insieme al compagno trovato in possesso di un chilo e mezza di hashish. 

Secondo la ricostruzione delle forze dell’ordine, i due avrebbero avuto una violente lite al culmine della quale l’ecuadoriano ha afferrato un coltello e ha colpito una decina di volte la 51enne. Probabilmente colto da un raptus d’ira, le ha mozzato la testa per poi gettarla dall’abitazione, facendola cadere nel cortile. 

Tra le ipotesi più accreditate vi è quella che il 20enne fosse ospite in casa di Gisonna per esercitare la prostituzione, o che dovesse dare dei soldi alla vittima. Un’altra ipotesi è che la donna cedesse ogni tanto l’appartamento al transessuale per ricevere i clienti. L’ecuadoriano non era mai stato visto in quel quartiere e nessuno sembra conoscerlo.

A dare la notizia dell’accaduto i militari dell’Arma, giunti sul posto avvertiti da due telefonate, tra le 1.30 e le 1.45 di domenica. L’ultima telefonata è stata fatta da un vicino di casa della vittima che ha descritto la colluttazione. “L’uomo ha visto tutto dalla finestra – ha raccontato il colonnello Biagio Storniolo, comandante del Reparto operativo di Milano – assistendo a parte dell’accaduto ma soprattutto descrivendolo a noi con grande precisione”.

All’arrivo, i carabinieri hanno trovato l’ecuadoriano chiusa nell’appartamento. Hanno dovuto sfondare la porta mentre l’omicida, prima di essere fermato, ha cercato di aggredirli. E’ stato arrestato con l’accusa di omicidio volontario aggravato.

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