Francia, attentatore Isis collabora. Macabro selfie con l’uomo decapitato

di Redazione

LioneYassin Salih, l’uomo arrestato in Francia per la decapitazione del suo datore di lavoro e l’attacco ad un impianto di gas, ha cominciato a parlare con gli inquirenti.

Salih, che inizialmente diceva di soffrire di amnesia, ha iniziato ieri sera “a spiegare come si sono svolti i fatti”, ha detto una fonte vicina all’inchiesta, citata dal sito Le Figaro. Intanto, si indaga, con l’aiuto della polizia canadese, sul macabro selfie con la testa mozzata della sua vittima che Yassin ha inviato tramite WhatsApp ieri mattina, alle 9, ad un numero di telefono in Canada.

Secondo i primi elementi dell’inchiesta, Salhi è stato visto alle 7.30 assieme al suo datore di lavoro Hervé C. Alle 9.28, Salhi, impiegato come autista per le consegne, si presenta all’ingresso della fabbrica Air Product di Saint-Quentin-Fallavier. In sette minuti, e fuori dal campo delle telecamere di sorveglianza, prepara la macabra messa in scena ponendo la testa del datore di lavoro sulla cancellata e coprendola con due bandiere, una nera e l’altra bianca, che riportano la sua professione di fede scritta in arabo. Poi, alle 9.35, l’uomo punta con il suo camioncino pieno di bombole di gas contro un hangar riempito di contenitori di gas e acetone.

Viene poi bloccato da un pompiere mentre grida Allah Akbar. Sono stati poi rinvenuti il corpo senza testa della vittima, un coltello e un’arma giocattolo. Gli inquirenti, scrive le Figaro, ritengono che Salhi abbia minacciato Hervè C. con l’arma finta. Il corpo della vittima presenta segni di strangolamento, ma non è ancora chiaro se Hervè C. fosse ancora vivo quando è stato decapitato.

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