Peppe Cirillo, il cantautore aversano in concerto al Politeama

di Nicola Rosselli

Aversa – «Tra tanti bravi autori, il fatto di esserci, soprattutto tra i primi dodici brani, è già ampiamente una vittoria». Ci sarà anche un aversano, il 24 giugno prossimo sul palco del teatro Politeama per quello che è la ripresa dell’antico e celeberrimo Festival di Napoli, con il sottotitolo New Generation, Interpreti del sole. Peppe Cirillo, aversano d’adozione, vivendo nella città normanna da decenni, ha visto scegliere una sua canzone che sarà cantata da Mario Paduano. Si tratta dell’inedito «Dimane», un vero inno alla speranza e alla napoletanità, scelto dall’organizzatore Massimo Abbate, figlio del grande Mario, autore di successi musicali per Murolo di Capri, Califano e Bongusto Con lui, in giuria, anche Rino Giglio, altro paroliere di successo.

«Dimane è natu juorno e forse ci sta ‘o sole» scrive speranzoso e ottimista Cirillo (autore anche della musica) che continua «Gente chine ‘e culure che ‘ncuorpo s’astipa tutte e paure» per poi sottolineare anche che a Napoli c’è «gente che tene mente, ma nun vede niente».

L’intera serata sarà ripresa da tv regionali, mentre ci sarà un cd compilation in vendita anche sui canali web. Peppe Cirillo è oramai una conferma in un panorama musicale stantio, fatto di meteore che durano il tempo di un paio di canzoni. Al suo attivo tre Cd e decine e decine di serate con sold-out per apprezzare armonie che non puoi fare a meno di riascoltare ancora dopo averle sentite una prima volta.

«Le mie canzoni – ha dichiarato il cantautore napoletano, ma ad Aversa da trenta anni – sono tutto il Sud e la Campania in particolare. Io mi sento napoletano e non posso non raccontare gli umori, gli odori, i colori della mia città. Napoli è poesia e io cerco di cantare questa essenza, l’essenza di una città che ha una sua umanità e non può essere considerata solo in un’accezione negativa». Ed ecco, allora, che nascono dei veri e propri cammei come il pezzo scelto per il Festival di Napoli.

Nelle\sue note, con voce accattivante e calda, fatta di sound partenopeo, le scene quotidiane, ma anche le sensazioni di una vita fatta di colori e sentimenti. No, non è assolutamente un neo melodico il nostro Cirillo, ma uno “chansonnier” che coniuga bossanova con un blues che spesso tocca toni jazz delicati, dando vita ad un mix gustoso e un prodotto più che apprezzabile soprattutto se si considera che il Nostro, 59 anni ottimamente portati, non è un artista di professione, ma per vocazione.

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