Mcs, il tribunale rigetta l’istanza di Adele Iavazzo

di Redazione

Aversa – Il reclamo proposto contro l’ordinanza del Tribunale di Napoli Nord che rigettava le cure richieste per Adele Iavazzo, giovane aversana affetta da Mcs (sensibilità chimica multipla), non è stato accolto.

Il collegio ha effettuato propria la consulenza del Ctu che, ricordiamo, aveva negato sia la patologia diagnosticata ad Adele (Mcs in uno stadio estremamente avanzato), sia le cure mediche proposte dallo specialista professor Genovesi per un ricovero a Dallas presso un centro altamente specializzato per la cura della malattia. In sintesi, non ha ritenuto di disporre una eventuale seconda perizia con altro e diverso Ctu, nonostante che le conclusioni del primo Ctu fossero diametralmente opposte a quelle del perito di parte professor Genovesi, già referente del Centro diagnosi della Mcs per il Lazio.

Ciò nonostante sia stato evidenziato come la patologia sia stata riconosciuta da molte evolute nazioni e anche il Parlamento europeo abbia invitato gli stati membri che ancora non lo avessero fatto (come l’Italia a livello nazionale) a riconoscere tale patologia.

Così si legge nell’ordinanza di rigetto: “La patologia lamentata non è risultata una entità clinica nosolologicamente definita. In altri termini, la patologia lamentata dalla ricorrente non è riconosciuta dallo stato attuale della medicina”. E ancora: “A nulla, allo stato può rilevare, circa la natura organica e non genetica della Mcs, quanto dichiarato nel convegno internazionale di Roma del 15/16 gennaio 2015, essendo le relative conclusioni ancora al vaglio delle organizzazioni della sanità mondiali e nazionali”. E ancora: “In definitiva, sulla base delle conclusioni dell’accertamento tecnico di ufficio – pienamente condivisibili in quanto formulate all’esito di indagini correttamente eseguite, supportate da qualificati riscontri di letteratura scientifica medica, nonché immuni da profili di censurabilità – non sussistono i presupposti per l’accoglimento della domanda”.

L’ordinanza del Collegio è espressamente dichiarata ‘non impugnabile’ (neppure in Cassazione) dall’articolo 669 terdecies cpc, cosicché Adele non può più cercare di ribaltare la decisione dei giudici fondata sulla contestata perizia del Ctu.

“Ci saranno sicuramente altre iniziative che stiamo studiando e approntando per aiutare Adele Iavazzo. – fa sapere Donato Liotto – Ogni passo che da ora in poi faremo sarà teso a far partire Adele sarà fatto e non ci fermeremo. Come in passato d’altronde, finchè c’è vita c’è speranza. Adele sta male, ma questo, ormai è accertato, non frega davvero a nessuno! Ringrazio, per ora, a nome di Iavazzo, l’avvocato Roberto Cao per tutto quanto ha fatto per Adele”.

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