Matteo Marrone chiude la rassegna “Capua, il Luogo della Lingua Festival”

di Redazione

Capua – Finale indimenticabile, ieri sera, per la decima edizione di “Capua il Luogo della Lingua Festival”. Dopo la lunga carrellata di ospiti che quest’anno hanno incantato Palazzo Lanza, dando vita ad un grande spettacolo sui diversi linguaggi dell’arte, il direttore artistico della rassegna, Giuseppe Bellone, ha deciso di stupire il pubblico fino alla fine lasciando l’ultima parola all’attesissimo Matteo Garrone.

E’ stato proprio il noto regista, sceneggiatore e produttore cinematografico a concludere la rassegna di letteratura, cinema, teatro, musica, architettura, arte e gastronomia con “Il racconto dei racconti”, il suo ultimo film in concorso al Festival di Cannes 2015.

Dalle 21.30 sull’Ex Libris di Corso Gran Priorato di Malta è calato un silenzio straordinario: tutti attenti e letteralmente catturati dalla chiacchierata tra Matteo Garrone e lo scrittore Giuseppe Montesano. Dopo aver raccontato la genesi della pellicola fantasy, tratta dalla raccolta di fiabe “Lo Cunto de li cunti” di Gianbattista Basile, il pluripremiato regista ha voluto dedicare un’ultima riflessione alla bellezza della nostra terra: «Caserta e la Campania sono terre ricche di suggestioni. Una continua fonte di ispirazione per chi, come me, tende ad esplorare generi sempre diversi che mantengano la stessa identità».

A precederlo, nel terzo e ultimo weekend di appuntamenti, la session comica di Pino Imperatore che venerdì 26 giugno, con gli amici Edgardo Bellini, Maurizio De Angelis, Francesco Di Domenico, Gianni Puca e Lucio Rufolo, ha letto alcuni passi del suo ultimo romanzo “Questa scuola non è un albergo”.

A gran sorpresa, tra l’entusiasmo generale, Imperatore ha annunciato che il suo primo romanzo “Benvenuti in casa Esposito”, l’opera di successo che narra le avventure tragicomiche di una famiglia camorrista, molto presto diventerà un film. Altrettanto coinvolgente la chiacchierata di sabato sera tra l’attore, regista e traduttore casertano Enrico Ianniello e la giornalista Mariamichela Formisano. Ianniello ha presentato “La vita prodigiosa di Isidoro Sifflotin”, il suo primo romanzo che nel 2015 ha vinto il “Campiello Opera Prima”, finalista anche ai  premi “Berto” e “Bancarella”.

L’appuntamento con Garrone è stato preceduto da un incontro al femminile sulle specialità enogastronomiche della nostra provincia, moderato dalla giornalista e scrittrice Marina Alaimo. Al suo fianco tre donne piene di grinta e passione che continuano a portare in alto il nome e i prodotti del nostro territorio: Liliana Lombardi, Manuela Piancastelli, e Antonietta Melillo.

Non da meno gli artisti che dal 13 giugno scorso hanno fatto registrare il pienone coinvolgendo il pubblico con un ricco programma di eventi completamente gratuiti. Indimenticabili – solo per ricordarne alcuni – rimarranno l’omaggio reso a Massimo Troisi dall’autore e giornalista Antonio Pascale, che ha voluto ricordarlo in “Ricomincio da Massimo”, la conferenza spettacolo che trae spunto dal suo ultimo libro “Non scendete a Napoli”; la coinvolgente performance in “Inversa Africa” di M’Barka Ben Taleb, la cantante di origini tunisine che nel 2010 ha debuttato al cinema come una delle protagoniste del film cult di Turturro, “Passione”; o ancora le esibizioni delle attrici Veronica Mazza e Gea Martire; ma anche il reading musicale dello scrittore Diego De Silva, che ha  entusiasmato i presenti leggendo alcuni brani delle sue opere, accompagnato dalla musica del contrabbasso di Aldo Vigorito e del sax di Stefano Giuliano. Un’edizione, insomma, che passerà alla storia come la più ricca e variegata.

«C’è grande soddisfazione – ha esordito Giuseppe Bellone nel commentare l’ottima riuscita dell’evento -. La decima edizione del Festival ha confermato la sua formula, ponendo alla base dei suoi incontri la parola, lo scambio informale e proficuo tra ospiti e pubblico. L’intimità e il calore che a Palazzo Lanza si creano ci permettono di vivere momenti di approfondimento e riflessione ma anche di leggerezza, senza artifici e inutili distanze. E questo clima sereno che comincia prima degli incontri e continua anche dopo, ci conferma la vocazione culturale della nostra Città, che con la sua “Grande bellezza” ereditata dalla Storia fa da sfondo al nostro festival. Siamo fermamente convinti che la memoria è importante – ha concluso il direttore artistico – ma deve essere solo la bussola che ci orienta verso un futuro migliore, senza nostalgie sterili, con la consapevolezza di chi sa chi è, e da dove viene, e soprattutto  dove e come vuole “restare”».

Parole di elogio e tanti complimenti anche da Guglielmo Lima, l’assessore al Marketing territoriale del Comune di Capua che ha particolarmente apprezzato e sostenuto la rassegna: «Eventi come questo sono fondamentali per il rilancio culturale della nostra provincia. “Capua il Luogo della Lingua Festival” rappresenta un’eccellenza della quale andar fieri perché riesce a calamitare l’attenzione di un pubblico sempre più vasto che si riconosce nella qualità e nell’originalità di questo progetto». Prima dei saluti finali, Bellone ha donato a Matteo Garrone la famosa Mater “Sao ko kelle terre”, l’opera realizzata proprio per la rassegna dall’artista Roberto Branco. Un’originale interpretazione delle famose “Matres Matutae” del Museo Campano di Capua, assunte a simbolo della città. Foto ricordo, tanti festeggiamenti e poi, con un promettente arrivederci al prossimo anno, è calato il sipario sulla decima edizione di “Capua il Luogo della Lingua Festival”.

“Capua il Luogo della Lingua Festival” è stato promosso dall’associazione Architempo, con il sostegno dell’Ex Libris e della Biblioteca di Palazzo Lanza, e si è avvalso del sostegno di C.R.E.S.O. e del patrocinio gratuito del Comune di Capua e degli assessorati alla Cultura e al Marketing territoriale.

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