Sapna, de Magistris attacca il fratello di Cantone

di Redazione

Napoli – Il Tar del Lazio dà ragione a de Magistris sul caso Sapna e accoglie il ricorso presentato contro la decisione dell’Autorita Anticorruzione che ha impedito al sindaco di firmare atti amministrativi a seguito della decisione di affidare la guida di Sapna a Raffaele Del Giudice già presidente di Asia (e da qualche giorno neo assessore all’Ambiente), incarichi ritenuti incompatibili.

“Grande soddisfazione” per il sindaco della Città metropolitana di Napoli Luigi de Magistris, che sottolinea che i giudici del Lazio “ci danno sostanzialmente e formalmente ragione. Per due mesi – ha aggiunto – mi sono dovuto astenere per motivi precauzionali”.

L’interdizione Anac aveva ‘costretto’ de Magistris a nominare il vice sindaco così da poter far funzionare l’ente. Un provvedimento quello Anac che – ha sottolineato il sindaco – “è stato sostenuto anche all’interno di Sapna dal collegio sindacale presieduto da Michele Cantone”.

De Magistris ha rivendicato “la posizione ferma e istituzionalmente corretta” e – ha evidenziato – che “se non avessimo fatto ricorso al Tar, si sarebbe conclamata un’ulteriore ingiustizia perché è stato fatto credere che io avessi fatto un errore e ci fosse la possibilità di non conferire mentre – ha proseguito – avevo fatto un atto che andava nella direzione dell’anticorruzione, della trasparenza e della lotta alle infiltrazioni nrl sistema rifiuti con la volontà di incorporare Sspna e Asia”.

Un episodio che – secondo de Magistris – è stato “molto grave. Ancora una volta – ha concluso – abbiamo smascherato un’azione intraistituzionale molto brutta e pericolosa”. Un fatto che de Magistris non imputa al presidente dell’Autorità Anticorruzione Raffaele Cantone perché “non ha preso lui formalmente la decisione. La questione è stata sollevata dal collegio sindacale presieduto da Michele Cantone, fratello di Raffaele, ma è una coincidenza”.

Luigi de Magistris ai giornalisti che chiedono come stia vivendo l’attesa della decisione dei giudici del tribunale civile rispetto al ricorso contro la sospensione risponde con i versi del secondo Canto dell’Inferno della Divina Commedia di Dante: “Io sono tra color che son sospesi”. Il sindaco, ribadendo la sua “serenità”, auspica che “prima o poi una serie di giudici mettano fine a un’ingiustizia nei miei confronti che – aggiunge –  va avanti da anni”.

A quanti chiedono se sia opportuno che il Governo e il Parlamento lavorino per modificare la Legge Severino, l’ex pm risponde “non spetta a me cambiare la Severino, ma se lo ritengono lo facessero. Io – prosegue – so che c’è la Corte Costituzionale che deve decidere e che ci sono profili di evidente illegittimità costituzionale”. Il sindaco ribadisce che porta avanti “la sua lotta personale” e che la sua storia è “diversa da altre a cui è accomunata. Io – conclude – ho sempre lavorato con onestà e correttezza e continuo a restare all’interno delle istituzioni affinché le persone perbene prevalgano”.

“Penso ci sia bisogno di un presidente con pieni poteri. Questa situazione va chiarita in tempi rapidi perché si avverte un vuoto di potere”. Dice de Magistris in relazione alla situazione in Regione Campania a causa della vicenda giudiziaria del neo presidente Vincenzo De Luca. Il sindaco evidenzia che, a quasi un mese dalla conclusione della fase elettorale, “non sappiamo chi sono gli interlocutori. Non lo è chiaramente Caldoro, mentre De Luca lo è politicamente e dal punto di vista di legittimazione democratica ma non ancora nel pieno esercizio delle funzioni”.

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