Reati ambientali, Micillo (M5S): “Non è la legge che volevamo”

di Antonio Arduino

Aversa – Il Senato approva il disegno di legge sui reati ambientali e c’è chi prova a farsene vanto inviando alla stampa commenti che elogiano il comportamento di Palazzo Madama che ha approvato senza modifiche il ddl trasmesso dalla Camera dei deputati, dimenticando che poteva essere già legge se non ci fosse stato ostruzionistico proprio da parte del Senato che modificando il testo originale ha reso d’obbligo il ping pong fra le due camere.

“Il ddl – spiega Salvatore Micillo, deputato cinquestelle, primo firmatario del ddl – è passato un anno fa alla Camera, poi è andato al Senato, ma è stato modificato ed è tornato alla Camera, poi di nuovo al Senato. Ora dovrà riandare alla Camera dove, se non vi saranno modifiche, diventerà legge e potrà entrare in vigore dopo la firma del presidente della Repubblica e la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale”.

Un iter tormentato per la legge voluta da Micillo che, residente a Giugliano (Napoli), ben conosce i problemi dell’inquinamento. “Avevamo chiesto al Governo – ricorda – di non toccare il ddl, ma con la scappatoia della modifica, che obbliga al ping pong delle due camere, si è preferito evitare una conclusione veloce dell’iter di una legge che aspettiamo da venti anni, comunque sembra che ci siamo”. “Certo non è la legge che volevamo, perché – spiega il deputato cinquestelle – avevamo previsto un numero maggiore di reati ambientali, ma meglio avere così la legge che non averla”.

“Alla fine – conclude – tutti vogliono metterci su il cappello ma non bisogna dimenticare che se i delitti ambientali entreranno nel codice penale a volere la legge siamo stati noi e le associazioni ambientalistiche che ci sostengono in questa battaglia di civiltà”.

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