Messico, giocano al “rapimento” e uccidono bimbo di 6 anni

di Stefania Arpaia

Città del Messico – Orrore in Messico dove un bambino di soli 6 anni è stato brutalmente ucciso. A compiere l’omicidio dei minorenni, di età compresa tra i 12 e i 15 anni, che avrebbero dichiarato di aver giocato al “rapimento”.

Gli hanno legato mani e piedi per poi accoltellarlo e gettarlo in una fossa scavata poco prima. E’ così finita la vita del piccolo Christopher Marquez alla periferia della città di Chihuahua.

Il corpicino senza vita è stato trovato vicino a un ruscello in un quartiere della città, al termine di un’attenta ricerca nell’area da parte delle forze della sicurezza dopo la scomparsa del piccolo. Accanto al cadavere i resti di un animale morto.

Avviata un’indagine dalla Procura per capire se i minorenni: due ragazzine di 13 anni, e due maschi di 15 e 12 anni, fossero consapevoli dell’omicidio compiuto. Sarebbe stata una delle bambine ad accoltellare il piccolo.

Secondo quanto riferito dagli investigatori, i cinque, che hanno confessato l’omicidio, avevano invitato Christopher a “giocare e raccogliere della legna” vicino al ruscello.

“Qui non siamo davanti a un caso poliziesco, ma a un caso di decomposizione sociale, di perdita dei valori”, ha commentato il procuratore responsabile delle indagini Sergio Ortiz.

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