Mattarella: “No a intervento militare in Libia, serve soluzione politica”

di Redazione

Tunisi – Per aiutare la Libia a uscire dalla guerra civile “c’è la convinzione comune che occorra una soluzione politica e non militare, che consenta che si formi un governo di unità nazionale che riporti uno Stato funzionante”.

A sostenerlo, in visita ufficiale a Tunisi, è Sergio Mattarella,  il quale esprime la speranza “che tutti i paesi confinanti della Libia, l’Unione Europea e la Comunità internazionale trovino gli strumenti”.

L’obiettivo, dice il Capo dello Stato al termine del colloquio con il presidente tunisino Beji Caid Essebsi, è quello di “aiutare la Libia ad arrivare alla pacificazione”. Parlando di questo primo confronto a Tunisi, Mattarella ha anche riferito che è emerso “un comune impegno contro il terrorismo”. Infatti, ha aggiunto, “scopo principale di questa mia prima visita fuori dall’Unione Europea è di esprimere solidarietà per quanto sta avvenendo in Tunisia e vicinanza al percorso democratico in corso”.

“Faremo ogni sforzo per accertare la sorte” dei tanti tunisini che hanno attraversato il Mediterraneo nella prima fase della rivoluzione e dei quali non si hanno ancora notizie, ha poi assicurato il presidente della Repubblica rispondendo a una precisa richiesta delle autorità del Paese nordafricano. “Faremo il possibile, nonostante le difficoltà, per sanare questa ferita grave e ne daremo tempestivamente notizie al governo tunisino”. E ancora: “Siamo in piena condivisione di intenti nello stipulare un patto di civiltà. La nostra è una comune lotta a difesa della civiltà e della pacifica convivenza”.

Inoltre, ha spiegato che intende “sollecitare l’Unione Europea affinché si sviluppi una maggiore collaborazione con la Tunisia perché la Tunisia è un punto di riferimento importante per tutta l’area”. E ha infine ricordato che già esistono alcune intese tra l’Unione europea e la Tunisia ma che “occorre ora dare loro piena attuazione”.

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