Gaspar Noè porta a Cannes il sesso e l’erotismo

di Emma Zampella

È stato accolto tra proteste e clamori il film di Gaspar Noè, “Love”. Un tributo al sesso e all’erotismo che non è stato ben visto dalla platea del festival di Cannes.  Più di tremila persone si sono messe in fila per la prima proiezione stampa nonché per la successiva di giovedì mattina. Il film, dallo sfondo erotico, è stato accolto da dissensi e proteste forse perché a farla da padrone c’erano corpi nudi, amplessi, masturbazioni, blowjob, facial, dark room, sessioni di sesso a tre o con trans, e anche complesse immagini di una penetrazione vista dall’interno, come una colonscopia, e immagini in primo piano del pene sempre eretto del protagonista.

Non mancano, poi,  le droghe: oppio, cocaina, marijuana ed ecstasy. A tutto questo si aggiunga che il regista ha voluto il 3D perché non sfuggisse alcun particolare. La tesi del film ha però un suo sapore filosofico perché Murphy (Karl Glusman), giovane innamorato di una sua ex che è sparita, teorizza a più non posso che il sesso senza amore non è mai davvero completo e non dà vera felicità. Così nel film tante scene di flashback tra Murphy e la sua amata Elettra (Aomi Buyock), sì sesso a tutto spiano ripreso con estetiche e caravaggesche immagini, ma anche tanti: “ti amo”, “non mi lasciare mai” e “non ti voglio perdere”.

La storia è quella appunto di un giovane americano che vive a Parigi ed è infelicemente sposato con Omie (Klara Kristin) con la quale ha anche una figlia. Fa la scuola di regia e vuol fare un film su sesso, sperma e sangue ma il suo pensiero è sempre per Elettra, con la quale ha avuto un menage a trois con l’attuale moglie. La cerca dappertutto, telefona alla madre mentre scorrono le immagini del sesso sfrenato tra i due, dei loro tradimenti, della loro carne ma anche dei loro sentimenti. Per Gaspar Noé questo è un film su una passione che contiene ogni sorta di promesse (anche questo è un termine abusato nel film dai due amanti, “Io ti prometto”) di gioco, di eccessi e di orrore. “Più che nei miei film precedenti, io devo il risultato all’audacia e alla fiducia di Aomi, Karl e Klara, che hanno giocosamente accettato di recitare i tre ruoli principali. Grazie al loro convincimento, al loro talento e al loro carisma, Love è riuscito cento volte meglio di quanto immaginassi”.

E ancora Gaspar Noé, che nel film ha anche un piccolo ruolo: “Di tutti i miei film, è quello più vicino a ciò che ho potuto conoscere dell’esistenza ed anche il più melanconico. E sono molto felice di poter condividere questo piccolo tunnel di felicità, estasi, incidenti ed errori”. Infine il regista parla di Love come di “un melodramma contemporaneo che integra le molte scene d’amore e oltrepassa il crinale ridicolo che fa che un film normale non possa mai mostrare delle sequenze troppo erotiche nonostante il fatto che tutti adorano fare l’amore.

“Sono molto felice di essere qui a Cannes, ho lavorato venti ore al giorno per riuscire a finirlo e portarlo al festival e ora sono esausto ma soddisfatto. Non credo che il mio film sia trasgressivo, ci sono passati già Pasolini, Buñuel, Fassbinder… Io in più ho avuto solo la possibilità di girarlo in 3D – ha detto ancora il regista – Erano anni che volevo fare un film che rappresentasse in modo fedele una coppia innamorata nei suoi eccessi emotivi e fisici”.

“Volevo con questo film superare la ridicola regola per cui i film normali non possono contenere sequenze ad alto contenuto erotico – dice Noè – volevo mostrare quello che il cinema per questioni legali e commerciali non mostra, nonostante tutti non pensino ad altro che a fare l’amore”.

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