Tarsu, Capone: “Ora arrivano le lacrime di coccodrillo”

di Redazione

Sant’Arpino – Ero stato un facile e, ahimè, inascoltato profeta quando alla fine del 2012, durante la campagna elettorale per le elezioni comunali del 2013, e subito dopo con la presentazione di ben cinque interrogazioni urgenti, avevo focalizzato l’attenzione sull’attività della Iap.

In tempo non sospetti avevo messo nel mirino gli avvisi di pagamento della Tarsu 2012 e l’acconto della Tares 2013, in attesa del ruolo suppletivo della Tarsu relativa all’anno 2011. Molti, anche quelli che in questi giorni gridano allo scandalo, avevano sottovalutato, o peggio messo la sordina a queste iniziative, isolando il sottoscritto che per tempo aveva intuito il marcio dietro a delle iniziative solo apparentemente legittime.

Dopo la delibera di Giunta Comunale dell’anno 2012, che prevedeva il ruolo suppletivo Tarsu relativa all’anno 2011 il bilancio di previsione 2012/2013/2014, il conto consuntivo 2012/2013/2014 e tutti gli annessi e connessi, è iniziato il pianto geco fuori tempo massimo da parte di chi per anni ha osservato un silenzio assordante.

Ora, con l’avvicinarsi della tornata elettorale amministrativa, qualcuno si è svegliato da un sonno decennale. Oggi le ‘lacrime di coccodrillo’ sono lo sport più praticato da quella parte della politica santarpinese, che tende una operazione di riciclaggio, sui social network impazza la guerra tardiva e sotto certi aspetti ormai inutile contro la Iap.

Quando si poteva fare qualcosa anche di decisivo per bloccare questa società, e rescindere il contratto tornando alla gestione diretta del Comune non è stato fatto niente, tutti hanno taciuto ed, anzi, si sono dilettati in una sola attività: isolare e mettere al bando il sottoscritto.

Sono rimasto da solo ad alzare la voce contro i soprusi del potere.

All’epoca forse qualcuno si è pure seduto al tavolo imbandito della Iap, vendendosi per qualche succosa prebenda, e oggi ha la faccia tosta di lanciare anatemi, scomuniche buone solo per prendere in giro le persone più ingenue. Tutto inutile, i santarpinesi sanno benissimo che l’unico che si è eretto come un baluardo contro il potere è stato il sottoscritto, ma le mie ragioni non serviranno ad alleviare le pene dei poveri contribuenti, che al netto dei posizionamenti di vecchi tromboni stonati, saranno costretti, speriamo ancora per poco a subire le angherie della famigerata Iap.  

“O tempora! O mores” 

Francesco Capone,

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