Renzi incontra Obama alla Casa Bianca: “Usa siano modello per Ue”

di Stefania Arpaia

Washington – Si è tenuto l’atteso tra il premier Matteo Renzi e il presidente statunitense Barack Obama. Il primo ministro italiano è volato a Washington, giovedì pomeriggio, dove ha tenuto un discorso davanti agli studenti della Georgetown University

“L’esperienza della crescita americana è un modello per l’Europa”, ha dettoRenzi nel corso della conferenza stampa con il presidente statunitense. “Occorre una nuova stagione di crescita ed investimenti. Nel 2014 abbiamo iniziato ma c’è molto da fare. La leadership americana è un punto di riferimento”, ha aggiunto.

Negli Stati Uniti “in questi sette anni si è ridotta ridotta la disoccupazione ed è aumentato il Pil. In Europa è aumentata la disoccupazione e si è ridotto il Pil. In Europa qualcosa non ha funzionato. Per questo l’economia Usa deve essere un modello per l’economia europea”, ha aggiunto il premier italiano.

“Sull’austerity credo che sia importante dire che dobbiamo tenere in ordine i conti ma anche che il modo migliore di uscirne è scommettere sulla crescita. L’Europa basata sull’austerity non va da nessuna parte”, ha detto Renzi, riproponendo la stessa ricetta presentata all’Europa.

“Ciò che accade nel Mediterraneo non è solo una questione di sicurezza ma una questione di giustizia e di dignità dell’uomo”, ha sottolineato ancora Renzi dalla Casa Bianca sottolineando, sulla Libia, come la “piena condivisione con gli Usa darà i suoi frutti efficaci nelle prossime settimane”.

“L’Italia – ha aggiunto – è pronta ad assumersi la responsabilità di una leadership negli sforzi diplomatici in Libia. Il punto chiave è bloccare il traffico degli esseri umani”. Per la Libia “è evidente che tutti i Paesi della regione sono interessati a trovare una soluzione. Ma la pace in Libia o la fanno le tribù o non la fa nessuno. Il nostro lavoro e quello di favorire e agevolare a tutti i livelli questo percorso”.

“Sono preoccupato – ha poi ricordato Renzi – perché la situazione in Grecia e in Europa non è quella del 2011 o del 2008, sono epoche differenti e bisogna lavorare con forza per trovare un accordo ed e importante rispettare il governo della greco”.

Obama: “Renzi vuole la crescita per l’Italia” – “Matteo Renzi ha portato molta energia e senso di visione, è un premier che vuole vedere una crescita nel suo Paese”, ha detto, dal canto suo, Obama. “Sono rimasto impressionato dall’energia e dalle riforme di Renzi”, ha aggiunto. “L’approccio di Matteo è giusto: andare avanti sulle riforme ma con flessibilità per la domanda e gli investimenti”.

Di fronte ad una deflazione in Europa, come quella degli ultimi temi, “è importante anche aumentare la domanda”, ha aggiunto Obama spiegando che c’è bisogno di riforme ma la “gente ha anche bisogno di speranza”. Il presidente americano ha quindi ricordato l’esperienza Usa: “Quando diventai presidente cercavamo di capire come uscire dalla crisi e credevamo nell’importanza degli investimenti per aumentare la domanda ed i consumi, fortificare le banche per non veder ripetersi le pratiche responsabili di Wall Street, un modo migliore per ridurre il deficit non solo tagliando la spesa ma facendo crescere l’economia. Ci sono state riforme strutturali e – ha aggiunto – siamo riusciti, credo, a stabilizzare l’economia, senza aver perso posti lavoro. L’abbiamo fatto riducendo deficit di due terzi perché l’economia è cresciuta velocemente”.

“Sulla Grecia Matteo Renzi ha ragione: la Grecia deve iniziare a fare riforme importanti, ridurre la burocrazia e a introdurre flessibilità”, ha ribadito il presidente Usa.

In attesa del vertice bilaterale, atterrato alla Andrews Air Force Base, Renzi si è subito recato all’antica Università, una delle più prestigiose d’America, dove ha tenuto il suo primo “Town Hall Meeting”. Poche parole di ringraziamento, poi immediatamente il discorso con gli studenti. “Costi quel che costi, piuttosto perderò le elezioni ma non la faccia davanti a voi”, ha detto il premier italiano. “Costruiremo un Paese in cui si va avanti non grazie agli amici degli amici ma dove il merito conta. Se volete rimanere qua buona fortuna ma se verrete in Italia troverete un Paese che smetterà di essere ostaggio dei soliti noti”.

“Italy is back. L’Italia è tornata. Il futuro in Italia è più interessante del passato. La cultura è la possibile risposta contro il terrorismo”.

In merito ai recenti attacchi terroristici ha riferito: “I terroristi hanno preso di mira proprio i posti di cultura: l’università di Garissa in Kenya, la scuola di Peshawar in Pakistan e il museo del Bardo, a Tunisi. Il terrorismo colpisce la cultura perchè è esattamente quello l’obiettivo dei terroristi: colpire l’ideale e le idee del futuro”. “I terroristi vogliono che viviamo nell’incertezza e nella paura – ha aggiunto il capo del governo – e per questo le università sono così importanti: le università sono il cuore della conoscenza e il cuore del futuro”. 

Molte le domande dei giovani a cui il premier ha risposto. “Per troppo tempo il Paese è stata la bella addormentata nel bosco, come se il meglio fosse già accaduto e possiamo vivere il presente solo sognando il nostro grande passato”, ha scritto poi in un post su Facebook dedicato al suo discorso agli studenti di Georgetown University.

“Ma noi siamo qui per svegliare la bella addormentata siamo qui per dare un indirizzo al futuro. Questo indirizzo è il lavoro straordinario, l’energia, l’impegno che abbiamo messo in questo primo anno nelle riforme: la legge elettorale, l’architettura istituzionale, la Pa, il fisco, il Jobs Act, la giustizia, la lotta alla corruzione, la buona scuola, l’innovazione”.

“Non è possibile tornare indietro sulle riforme – ha proseguito  – non possiamo permettercelo, sarebbe folle sciupare questa occasione. Come diceva Bob Kennedy, il futuro non è un dono ma una conquista. Noi siamo pronti”. 

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