“Samba”, la coppia di “Quasi amici” ancora insieme

di Emma Zampella

“Immaginavamo che per Samba la gente ci avrebbe aspettati fuori dal cinema per picchiarci dopo il successo di Quasi amici, ma non è stato così”,  queste le prime parole di Eric Toledano e Olivier Nakache, registi di “Samba”, nuovo film nelle sale italiane dal 23 aprile. Sul grande schermo, ancora insieme la coppia che ha reso celebre un altro grande film, “Quasi Amici”

Un film dal tema impegnato e difficile (la condizione dei sans papier, gli immigrati irregolari, in Francia) ma che i due attori hanno saputo trattare con leggerezza e umorismo. “Il cinema – racconta ancora il regista –  può fare domande, interrogare la società. Storici, sociologi, psicologi ognuno ha la sua funzione qualcuno ha il compito di portare risposte noi dobbiamo sollevare dei quesiti. Dobbiamo parlare di questi ‘invisibili’ che non si sa se esistono veramente oppure no. Esistono se si scende in fondo alle cucine dei ristoranti, nei centri di smistamento dell’immondizia, nei cantieri edili, sulle impalcature. A svolgere mestieri difficili. Ciò che è importante è descrivere il loro mondo, possibilmente con un po’ di umorismo”.

Al centro la storia di un senegalese immagrato a Parigi che da dieci anni vive senza documenti, arrangiando un’esistenza fra vari mestieri (Sy). Dall’altro lato  una manager (Charlotte Gainsbourg) di una grande azienda che ha avuto un crollo psicofisico e ora cerca di ricominciare facendo un anno sabbatico in un centro che aiuta a sbrigare le pratiche ai “sans papier” di tutto il mondo. La giovane ma già esperta amica che aspetta di fare l’esame di avvocato la mette in guardia: “Ti dò un consiglio, mantieni le distanza perché ci rimani male quando li rimandano a casa” ma sarà difficile per la fragile Alice tenere le distanze soprattutto con Samba, l’unico capace di farla di nuovo ridere.

Il film è tratto dal romanzo di Delphine Coulin “Samba pour la France” (Rizzoli) ma si ispira anche alla quotidianità.  “Sono tanti i paradossi dei sans papiers in Francia – dicono i due registi – Su Liberation, ad esempio, è uscito un articolo curioso che parla dell’esistenza di immigrati clandestini che lavorano nell’amministrazione francese. Un paradosso perché, da un certo punto di vista, non esistono, ma poi pagano le imposte e sono regolari a livello amministrativo”.

Di scena una storia d’amore e immigrazione, ma anche una commedia delicata e non scontata, con l’incontro fra due mondi che più lontani non potrebbero essere.

Lui tenta tutte le strade per la regolarizzazione, ma non è certo facile, mentre lei cerca di ricostruire se stessa attraverso il volontariato in un’associazione che è anche l’occasione per l’incontro con Samba. Centrale nel film il dramma di Samba che va in questura a chiedere notizie della sua carta di soggiorno il giorno stesso in cui la Francia decide che di lui non vuole più sapere, arrestandolo e rinchiudendolo nel centro di detenzione di Vincennes e rendendolo di fatto, da un minuto all’altro, un clandestino da eliminare.

Dal punto di vista della stampa i due riconoscono: “Siamo stati attaccati dalla stampa di destra in Francia, mentre quella di sinistra ovviamente ci ha sostenuto”. E ancora sulla politica, dicono stamani alla Casa del cinema di Roma Eric Toledano e Olivier Nakache che se dovessero scegliere tra Marie Le Pen e Sarkozy sceglierebbero sicuramente il secondo, anche per le ultime dichiarazioni antisemite e negazioniste della Le Pen, ma la cosa che preferirebbero davvero è che “i due si ammazzassero a vicenda”.

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