Pesaro, “King Srl”: sei arresti per bancarotta fraudolenta

di Redazione

Pesaro – La Guardia di Finanza di Pesaro ha eseguito sei ordinanze di custodia cautelare e il sequestro di beni per oltre un milione di euro nei confronti degli amministratori della società “King srl”, specializzata nella componentistica navale, salita agli onori delle cronache per aver cessato improvvisamente, nel mese di settembre del 2014, la propria attività, lasciando senza lavoro diverse decine di dipendenti.

Le indagini, coordinate dalla Procura di Pesaro, sono state avviate a seguito di una denuncia a firma di esponenti sindacali dei lavoratori della società fanese che lamentavano ritardi nei pagamenti dei dipendenti e indicavano una gestione non trasparente della proprietà. In concomitanza a tali iniziative in sede locale, promosse dalle associazioni di categoria, avevano luogo più interpellanze parlamentari con le quali veniva segnalato il forte disagio sociale creato dalle vicende della “King”.

Ricostruite le vicende societarie dell’azienda costituita nel 2009 appositamente con il fine di proseguire la medesima attività sociale della “Art-Inox srl”., senza subire le conseguenze dei rilevanti debiti tributari maturati a carico di quest’ultima azienda (pari al oltre 5 milioni di euro), che viene dichiarata fallita dal Tribunale di Pesaro l’8 luglio del 2014.

Il modus operandi degli amministratori dell’Art-Inox prima e della King dopo, ricalca uno schema che, vista la crisi degli ultimi anni, si sta diffondendo anche tra la criminalità economica locale. In particolare, aziende che presentano elevati debiti, anche tributari e previdenziali, procedono al depauperamento del loro patrimonio sociale, mediante la costituzione continuata nel tempo di altre società operanti nel medesimo settore commerciale, con le quali viene stipulato un contratto di affitto di ramo d’azienda. Appena “svuotate” dei loro patrimoni, le aziende indebitate vengono portate al fallimento, realizzando così l’obiettivo di distrarre liquidità e merci arrecando pregiudizio ai creditori.

Gli accertamenti effettuati dalla Guardia di Finanza, nell’operazione denominata “Regno”, hanno permesso, quindi, di individuare e disarticolare un’associazione per delinquere finalizzata alla perpetrazione di reati fallimentari e fiscali e, in particolare, alla distrazione del patrimonio della società King , fallita il 29 settembre 2014, a danno dei creditori della stessa e di delineare i ruoli assunti dai correi.

Tali distrazioni sono avvenute attraverso prelievi consistenti e ripetuti di denaro contante dai conti della società senza apparente giustificazione commerciale ovvero attraverso il drenaggio di risorse finanziarie in favore di una società immobiliare, proprietaria di diversi immobili nella diretta disponibilità di tre soggetti che oggi risultano destinatari delle misure cautelari.

Nel corso delle indagini sono state accertate diverse e ripetute manipolazioni della contabilità (sia informatica che cartacea) della società fallita, operate dai sodali anche durante le operazioni di perquisizione effettuate nell’ottobre del 2014 dalle fiamme gialle pesaresi, che procedevano, in quel frangente, all’esecuzione di un primo provvedimento di sequestro preventivo per equivalente sui beni degli amministratori della King, emesso dal gip di Pesaro.

Il successivo sviluppo di mirati accertamenti patrimoniali consentiva l’emissione di un ulteriore provvedimento di sequestro di beni e disponibilità finanziarie, che veniva eseguito nello scorso mese di marzo. Complessivamente, sono stati quindi sottoposti a sequestro beni per oltre 1 milione di euro, pari agli omessi versamenti di ritenute fiscali relative alle retribuzioni dei dipendenti per gli anni 2011, 2012 e 2013. I provvedimenti hanno interessato: quote di partecipazione di n. 9 società con sede in Roma (società edili e di commercio all’ingrosso), Recanati (società immobiliare e azienda di fabbricazione di parti in acciaio) e Matera (azienda agricola). Tra i beni immobili, una villa con piscina e terreni agricoli in località Magliano di Fano e Cartoceto; 13 unità immobiliari in località Caminate di Fano; 4 unità immobiliari in località Calcinelli di Saltara; conti correnti e disponibilità bancarie per 89mila euro.

Le misure cautelari degli arresti in carcere eseguite a Fano, Sassoferrato, Roma e Macerata, hanno interessato sei soggetti (tra i dieci indagati) amministratori di diritto e di fatto succedutisi, nel tempo, alla guida della King dal 2009 alla data del fallimento, oltre al ragioniere e professionista contabile di riferimento.

Le Fiamme gialle pesaresi, intanto, proseguono le indagini finalizzate alla complessiva ricostruzione delle somme e dei beni sottratti agli altri creditori della King, società che sin dall’anno successivo alla sua costituzione (2009), ometteva di pagare i propri debiti tributari e previdenziali, agendo sin dalle sue origini con un intento di concorrenza sleale ottenuta falsando le regole del mercato ed il tessuto economico, in questo caso della provincia pesarese.

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