Nepal, oltre 5mila morti accertati. Rentrano i primi italiani

di Redazione

Quattro giorni dopo la prima devastante scossa di magnitudo 7.9 in Nepal, comincia a delinearsi l’entità della catastrofe che ha colpito 8 milioni di persone, ovvero un terzo del Paese. Il bilancio ufficiale delle vittime ha superato i 5mila, mail governo stima che i morti potrebbero salire a oltre 10mila, come ha ipotizzato il premier Sushil Koirala.

Intanto, la Farnesina ha comunicato di essere riuscita a rintracciare altri 5 italiani dei 10 che erano ancora irreperibili. I primi connazionali bloccati in Nepal dal sisma stanno rientrando in Italia da Kathmandu con voli commerciali reperiti e messi a disposizione dall’Unità di crisi del Ministero degli esteri.

Oltre dieci team di soccorso stranieri, giunti a Kathmandu, stanno invece assistendo i militari nepalesi in una corsa contro il tempo per salvare i superstiti ancora intrappolati sotto gli edifici crollati nel sisma di sabato. Diverse persone, tra cui un neonato di quattro mesi, sono stati trovati ancora vivi. Un giovane di 28 anni, Rishi Khanal, è stato recuperato a Gongabu, alla periferia della capitale, da una squadra franco-nepalese, dopo 82 ore dalla tragedia.

E cresce anche la tensione tra i sopravvissuti. Scontri a Kathamndu, dove migliaia di persone hanno preso d’assalto la stazione delle corriere nella speranza di riuscire a partire verso altre località del Paese. Una grande folla di persone desiderose di raggiungere le proprie famiglie si è radunata nella notte alla stazione, poco distante dal Parlamento, in seguito all’annuncio del governo che sarebbero state organizzate 250 corse supplementari per favorire gli spostamenti. I pullman promessi però non c’erano e gli agenti in tenuta antisommossa hanno caricato più volte i cittadini esasperati dalle lunghe attese.

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