“Lucri con libri e interviste”, la mamma di Ciro Esposito risponde ai romanisti

di Redazione

Napoli – Il sabato di calcio pasquale si è lasciato uno strascico pesante, lo striscione esposto in curva Sud all’Olimpico di Roma contro la mamma di Ciro Esposito, il giovane ultras del Napoli, morto lo scorso anno a seguito degli incidenti prima Napoli-Fiorentina, finale di Coppa Italia.

Lo striscione “Che cosa triste… Lucri sul funerale con libri e interviste” ha fatto il giro del mondo, la signora Leardi, mamma di Ciro Esposito è passata alle vie legali, il suo legale ha annunciato di aver chiesto alla giustizia ordinaria e sportiva una pena esemplare per la Roma ed i suoi tifosi, addirittura una richiesta di 5 punti di penalizzazione per la società giallorossa.

Il presidente della As Roma ha condannato duramente lo striscione ed ha preso le distanze da quel gruppo di tifosi che hanno offeso la mamma di Ciro Esposito. La signora Leardi al Processo del Lunedì è intervenuta in televisione dopo lo striscione ed ha riferito: “Ho provato un grande dolore, la parola lucrare io non la conosco nemmeno. Poi però mi sono sentita più forte. Ho capito che quelle persone vorrebbero che io non andassi avanti, invece io andrò avanti”.

Poi la mamma di Ciro ha lanciato un appello in vista della gara di mercoledì fra Napoli e Lazio: “Mi auguro con tutto il cuore che non offendano nessuno. Io personalmente non ho mai istigato le due tifoserie. Spero che possano rispondere con il loro silenzio affinchè quegli striscioni non valgano nulla”.

Poi la signora Leardi, madre di Ciro spiega le ragioni del libro e lo scopo benefico del lavoro editoriale: “Questo libro deve essere letto perchè parla di un ragazzo che amava il calcio e la vita, che si metteva da parte i soldi per andare in trasferta. Una vita che gli è stata strappata in un modo assurdo. Contiene un messaggio d’amore, che dovrebbe essere letto non solo dai tifosi italiani, ma da quelli di tutto il mondo. Io invito i ragazzi che hanno esposto quelle scritte a venire con me negli ospedali oncologici, dove ci sono bambini che soffrono. La mamma di Ciro ha concluso: “Finchè io sarò viva lo sarà anche Ciro, se poi uccideranno anche me tutto sarà finito”.

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