Sicurezza al Tribunale, rientra l’allarme code

di Livia Fattore

Aversa – Pochi minuti per trovare un minimo di organizzazione, poi tutto è filato liscio grazie alla decisione di sottoporre gli avvocato solo a controlli a campione sotto il metal detector in attesa che ne arrivino altri.

Ieri mattina è ritornata la (quasi) calma ai varchi del Tribunale aversano di Napoli Nord. Per varcare la soglia dello splendido Castello Aragonese, infatti, gli avvocati non hanno più condiviso l’ingresso con il pubblico e le file con estenuanti attese di lunedì sono diventate solo un brutto ricordo, anche se si è in attesa di una decisione definitiva da parte della dirigenza del tribunale di Aversa d’intesa con il procuratore generale presso la corte di appello di Napoli relativamente alle modalità di controllo al fine di evitare quanto avvenuto a Milano.

“Le file – ha dichiarato il presidente della Camera Civile di Aversa, l’avvocato Carlo Maria Palmiero, che da alcuni giorni sta seguendo la problematica insieme ai colleghi dell’associazione Avvocatura Futura – si sono notevolmente ridotte poiché gli avvocati effettuano un controllo occasionale con il metal detector. Gli addetti alla sicurezza, però, chiedono l’esibizione del doppio documento di riconoscimento, tesserino rilasciato dall’ordine di appartenenza e carta d’identità, nonostante sul primo ci sia regolare fotografia. In ogni caso attendiamo di conoscere quale sarà l’organizzazione definitiva degli accessi al tribunale, anche se, occorre riconoscerlo, da parte dei vertici di Napoli Nord c’è stata la massima collaborazione e attenzione alla problematica”.

Vertici che, soprattutto nelle persone della presidente Elisabetta Garzo e del procuratore capo Francesco Greco, oltre che del suo aggiunto Domenico Airoma, hanno seguito personalmente la vicenda sino al buon esito. Gli stessi magistrati, comunque, sono dell’idea che, a regime, tutte le diverse categorie che accedono al tribunale debbono sottoporsi agli stessi controlli, giudici e impiegati amministrativi compresi se si vuole veramente raggiungere l’obiettivo dell’operare in sicurezza.

Rimane, come del resto nelle altre parti del Paese, il problema degli Uffici del Giudice di Pace del Circondario di Napoli Nord, completamente sguarniti, nonostante proprio presso questa struttura giudiziaria sia più massiccia la partecipazione delle parti alle udienze.

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