Cosentino, arrestati il cognato e un agente penitenziario

di Redazione

Caserta – Nuova ordinanza di custodia cautelare per l’ex sottosegretario Nicola Cosentino, già detenuto in carcere e ora accusato dalla Dda di Napoli del reato di corruzione. Ordine di arresto anche per il cognato del politico di Casal di Principe e un agente di Polizia penitenziaria e obbligo di dimora per la moglie di Cosentino.

L’accusa nei confronti di Nicola Cosentino, già destinatario di un’ ordinanza di custodia cautelare il 3 aprile 2014 nell’ambito della stessa inchiesta, è quella di aver ottenuto favori da agenti di Polizia penitenziaria nel carcere di Secondigliano, a Napoli. Gli agenti gli avrebbero fatto pervenire messaggi di parenti e congiunti e gli avrebbero recapitato alcuni oggetti. A consegnarli sarebbe stato il cognato, Giuseppe Esposito, 54 anni, filmato durante incontri con gli agenti penitenziari.

Nicola Cosentino era stato trasferito alla fine di marzo dal carcere di Secondigliano a Napoli dove è detenuto con l’accusa di collusione con il clan dei Casalesi in quello di Terni. Una decisione adottata in seguito a una perquisizione disposta nella sua cella dal pm Fabrizio Vanorio e dal procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli nell’ambito di un’indagine del pool antimafia e durante la quale era stato trovato un Ipod fatto recapitare all’ex sottosegretario da un agente penitenziario indagato per corruzione. Cosentino e’ in carcere da un anno in attesa di giudizio per varie ipotesi di reati collegate a clan di camorra dei Casalesi.

Umberto Vitale, 43 anni, agente di Polizia penitenziaria in servizio nel carcere di Secondigliano avrebbe incontrato il cognato dell’ ex sottosegretario Cosentino, Giuseppe Esposito, consigliere comunale a Trentola Ducenta (Caserta) in 36 occasioni, che sono state filmate, ad un distributore di benzina a Succivo (Caserta). In cambio di soldi e dell’ assunzioni di familiari, l’ agente di custodia avrebbe ricevuto oggetti e documenti da far entrare nel carcere e da recapitare a Cosentino. Tra essi, un IPod, trovato nel corso di una perquisizione il 21 marzo scorso nella cella dell’ex deputato, che subito dopo fu trasferito nel carcere di Terni. Queste le accuse della Dda di Napoli.

Le indagini coordinate dall’aggiunto Giuseppe Borelli e condotte dai pm Fabrizio Vanorio, Sandro D’Alessio ed Antonello Ardituro. Oltre ad un iPod gli inquirenti hanno sequestrato medicinali, documenti relativi ad un procedimento in corso al Tribunale del Riesame di Napoli sulla famiglia dell’ex politico, e pacchi contenenti mozzarella. Almeno 30 le tipologie di oggetti sequestrate. Dalle indagini dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta, è emerso che l’ agente della Penitenziaria Umberto Vitale avrebbe fatto entrare i beni nella sua auto, contando sul fatto di non essere perquisito. Inoltre avrebbe permesso all’ex politico di muoversi liberamente di notte all’ interno del carcere di Secondigliano.

Tali privilegi sarebbero stati assicurati anche ad alcuni detenuti del clan Simeoli. In una circostanza, hanno accertato gli investigatori, Vitale e Giuseppe Esposito, fratello della moglie di Cosentino, Maria Costanza Esposito, si sarebbero incontrati al distributore senza scambiarsi nulla. Per la Dda sarebbe stata l’occasione per scambiarsi messaggi verbali riservati dal momento che i due non si conoscevano.

Gli inquirenti hanno accertato incontri tra Vitale e la moglie di Cosentino. Per la donna è stato disposto l’ obbligo di dimora nel Comune di residenza. L’ ex sottosegretario comparirà domani in video-conferenza al processo Eco4 sulle infiltrazioni della camorra nel consorzi di bacino casertani in corso al tribunale di Santa Maria Capua Vetere per proseguire le sue dichiarazioni spontanee.

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