Bimbo morto al ‘Moscati’, ipotesi soffocamento

di Nicola Rosselli

Aversa – Si piange al reparto di Pediatria dell’ospedale “San Giuseppe Moscati” di Aversa. Piangono le dottoresse e infermiere più giovani, quelle che ancora non sono abituate (se mai ci si potrà abituare) a scene come quelle alle quali hanno assistito nella mattinata di giovedì, quando un piccolo paziente di appena 15 mesi è morto per cause ancora da accertare.

Accertamenti che hanno chiesto in primo luogo gli stessi medici del reparto in cui il piccolo, originario di Villaricca, in provincia di Napoli, era ricoverato da una decina di giorni. Non a caso, immediatamente dopo il tragico episodio il dirigente medico, responsabile del reparto, Domenico Perri ha tenuto a precisare che “si è trattato di un episodio che non poteva e non doveva accadere considerate le condizioni del piccolo paziente. Per questo siamo noi i primi interessati a fare in modo che si giunga a capire perché il piccolo è deceduto quando stava per essere dimesso essendo considerato guarito dalla malattia che lo aveva portato ad essere ricoverato presso la nostra struttura sanitaria”.

Intanto, a 24 ore da quanto avvenuto, inizia a trapelare qualcosa in più su quei terribili istanti di giovedì mattina. Il piccolo, da quanto si è appreso da fonti interne al nosocomio aversano, era in braccio alla madre e stava facendo colazione. Quasi certamente sarebbe stato messo in uscita quella mattina stessa dopo la visita quotidiana che il primario effettua in reparto. Era completamente guarito dalla forma di meningismo (un tipo di meningite non letale, nota anche come pseudomeningite) che lo aveva colpito e, quindi, poteva far ritorno a casa. Mentre mangiava sarebbero iniziate le convulsioni con difficoltà respiratorie. Immediato l’allarme dei familiari ed altrettanto immediato l’intervento dei sanitari, compresi quelli del reparto di terapia intensiva, ma non c’è stato nulla da fare.

Tra le prime ipotesi che si sono fatte, potrebbe trattarsi di decesso avvenuto per complicanze a seguito di stato convulsivo. Il bimbo, insomma, potrebbe (il condizionale è d’obbligo) essere morto per soffocamento (forse a causa del latte che stava ingerendo) a seguito delle convulsioni. Si tratta, ovviamente, di ipotesi tutte da dimostrare anche se, a quanto sembra, dovrebbe escludersi proprio la meningite.

A chiarire le cause non potrà che essere l’autopsia che sarà eseguita presso l’istituto di medicina legale del presidio ospedaliero Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta, così come disposto dai magistrati della procura della repubblica presso il tribunale aversano di Napoli Nord, competenti per territorio. Al momento nessun fascicolo sarebbe stato ancora aperto, proprio in vista dei risultati dell’esame autoptico che potranno consentire di fare luce su quanto avvenuto.

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