Campi Flegrei, aumento del monitoraggio nell’area vulcanica

di Redazione

Napoli – Un lavoro di monitoraggio ancor più serrato in quella che, insieme al Vesuvio, è considerata una delle aree vulcaniche più controllate al mondo. Si tratta dei Campi Flegrei dove da ottobre verrà avviato un lavoro di monitoraggio ancora più intenso e meticoloso che riguarderà sia la zona rossa che la gialla.

Lo ha confermato il presidente della regione Campania, Stefano Caldoro, in seguito ad un protocollo sottoscritto con l’Ingv che prevede il potenziamento delle attività di monitoraggio dei Campi Flegrei, con i lavori che partiranno ad ottobre, in seguito alla variazione del livello di allerta dal primo al secondo livello.

Il progetto costruito da regione e istituto di vulcanologia, impiegherà 3,2 milioni di euro affidati ad Ingv e alla sezione napoletana dell’Osservatorio Vesuviano. Verranno, dunque, incrementati i controlli sull’area vulcanica nella zona occidentale di Napoli, un’area denominata ‘caldera’ con una superficie di 180 chilometri quadrati ed in stato di attività quiescente. L’ultima eruzione dei Campi Flegrei risale al 1538 ed oggi, in caso di eruzioni, una popolazione di 500mila abitanti potrebbe essere coinvolta dalle conseguenze del fenomeno.

Il lavoro punterà al potenziamento delle reti di monitoraggio impiegando sistemi avanzati, come la rete tiltmetrica di profondità che si affianca a quella di superficie.

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