Vettel, la Ferrari, Rossi, le Ducati: una giornata tricolore

di Redazione

La giornata perfetta per i motori azzurri ha avuto inizio domenica mattina a Sepang (Malesia), alle 8 ore italiane, e si è conclusa alle 20.47 a Losail (Qatar): un filo rosso ha collegato la straordinaria vittoria di Sebastian Vettel in Formula 1 all’ancor più strepitoso successo di Valentino Rossi, in MotoGp, in una gara che ha visto sul podio altri due azzurri, Dovizioso e Iannone, alla guida delle Ducati. Una domenica così non l’avrebbe sognata nemmeno il tifoso più accanito e ottimista. Riviviamola, minuto per minuto.

Alla partenza del secondo Gp di Formula 1 della stagione, Sebastian Vettel scatta alle spalle di Hamilton. Lo bracca, lo tallona. Al sesto giro fa il suo ingresso in pista la safety-car: Hamilton va ai box, Vettel no. Per la prima volta il neo ferrarista va in testa ad un Gran Premio in questa stagione.

La strategia della Ferrari è aggressiva: due soste e non tre. Vettel va ai box al 19° giro, e sette giri più tardi supera Hamilton riportandosi in prima posizione. Nel frattempo Raikkonen, scivolato in fondo al gruppo dopo una foratura, continua nella sua straordinaria rimonta.

Il capolavoro Ferrari si compie tra il 38° e il 39° giro: Vettel va ai box e rientra al secondo posto, dietro a Hamilton e davanti a Rosberg. Hamilton però si deve fermare: va ai box e Vettel lo passa: il passo gara del ferrarista è impressionante.

Indiavolato: Vettel vola, mangia l’asfalto e conquista la prima vittoria alla guida della Ferrari. La Scuderia di Maranello torna sul gradino più alto del podio dopo 672 giorni (da Spagna 2013). Hamilton secondo, Rosberg terzo, Raikkonen ottimo quarto.

La gioia incontenibile di Sebastian Vettel viene regalata al popolo rosso grazie all’audio del team-radio con i box. Il tedesco ha da poco vinto il Gran Premio quando risponde ai complimenti del muretto con delle urla di gioia: “Grazie, grazie, grazie, forza Ferrari”.

La MotoGp parte con un leader inatteso: Dovizioso, su Ducati, aveva sorpreso tutti durante le qualifiche. Dovi scatta dalla pole, il campione del mondo Marquez, dopo un contatto, va lungo alla prima curva e si ritrova ultimo. Valentino Rossi, partito ottavo, scivola in decima posizione e fatica a trovare il ritmo. Poi comincia a rimontare.

Sembrava poter essere un affare a due, tra Lorenzo e Dovizioso. Ma Valentino inizia a far segnare tempi record. In un amen piomba sui primi tre. Due Yamaha contro due Ducati. Marquez scruta il quartetto di testa dalla quinta posizione, senza possibilità di recuperare. Iniziano le danze. Prima Lorenzo e Dovizioso si passano varie volte, poi Rossi rompe gli indugi e parte all’attacco. È il preludio dell’incredibile lotta finale con Dovizioso.

A otto giri dal termine la classifica diceva: Lorenzo, Dovizioso, Rossi, Iannone. A quattro dalla fine c’è Dovizioso in testa, seguito da Rossi e Lorenzo. Valentino ingaggia un incredibile duello con Dovizioso a colpi di sorpassi e controsorpassi. Iannone, con l’altra Ducati, supera in rettilineo Lorenzo e difende il terzo posto. È un finale da brividi.

Come le favole più belle: in Qatar Rossi vince, davanti a due italiani che guidano moto italiane (Ducati). È l’apoteosi. Valentino iscrive la gara nell’olimpo dei suoi capolavori, sul podio sventolano tre bandiere tricolori, l’inno di Mameli risuona per Valetino e i due Andrea. Gli ultimi tre giri, con la sfida Rossi-Dovizioso, vanno di diritto in cineteca.

Era dal 2006 che un podio della MotoGp non si vestiva di tricolore: era il Mugello e i fantastici tre erano Rossi, Capirossi e Biaggi. L’orgoglio di Valentino, 36 anni, si unisce alla fantastica prestazione della Ducati, che porta due azzurri sul podio.

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