Palazzo Chigi: Consiglio dei ministri discute ddl scuola e Rai

di Stefania Arpaia

Roma – Convocato alle 17.30, giovedì pomeriggio, il Consiglio dei ministri a Palazzo Chigi per discutere delle riforme relative alla Rai, servizio pubblico radiotelevisivo, e al Sistema nazionale di istruzione e formazione.

Il disegno di legge in merito alla scuola prevede che gli scatti di stipendio degli insegnanti restino legati all’anzianità mentre confermerebbe le assunzioni dei docenti delle graduatorie a esaurimento e dei vincitori di concorso. Sarebbero fonti di governo a comunicarlo.

L’obiettivo della nuova riforma sarebbe “di valorizzare la professionalità del docente e ridare dignità al suo ruolo sociale”. Prevista l’apertura delle scuole anche il pomeriggio e l’istituzione della “Carta del prof.”, con 400 euro, nel primo anno, per le spese culturali di ogni singolo insegnante: libri, teatro, concerti, mostre, sussidi audiovisivi e telematici.

Il governo ha ribadito che cercherà di garantire le nuove assunzioni entro settembre. “Una cosa sono le assunzioni reali, altra quelle giuridiche, ossia congelate, che prevedono un’entrata in ruolo effettiva con decorrenza economica dal settembre 2016. Questa seconda ipotesi appare la più probabile, ed è evidente che non era quella prospettata inizialmente dal governo”, ha dichiarato la responsabile scuola e università di Forza Italia, Elena Centemero.

“Per non far saltare il piano di assunzioni dei docenti per l’anno scolastico 2015-2016 bisogna prevedere due distinti provvedimenti normativi, da far viaggiare con tempi e modalità differenti: uno per il reclutamento e uno per tutto il resto”, hanno scritto in una lettera inviata al Premier e al ministro Giannini i pentastellati.

In merito alla Rai invece, Renzi ha già pronto un documento strategico che espone la necessità di un manager che definisca la qualità del servizio pubblico con tre reti specializzate, di cui una senza spot. Secondo il premier, il sistema radiotelevisivo dovrà diventare una “media company” di livello e non “una municipalizzata di provincia”.

Dovrebbe essere in grado di “gareggiare con i grandi network a livello mondiale” e diventare un’azienda che esporta all’estero “fiction che raccontano l’Italia”, ha specificato Renzi nel documento. 

Prevista una specializzazione delle reti. L’ipotesi sarebbe quella di realizzare una rete generalista; una per l’innovazione, la sperimentazione ed i nuovi linguaggi; e la terza a carattere culturale, più di servizio pubblico e senza spot pubblicitari.

 

 

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