Nemtsov: “L’assassino è Zaur Dadayev”

di Giuseppe Della Gatta

Mosca – Sarebbero stati i risultati dei test medico-legali a rivelare l’assassino di Boris Nemtsov, leader dell’opposizione del governo Putin, ucciso nella sera del 27 febbraio scorso mentre si trovava nei pressi del Cremlino in compagnia della sua fidanzata. Si tratterebbe di Zaur Dadayev, un ex tenente ceceno.

Secondo l’agenzia di stampa russa Interfax, la certezza della colpevolezza dell’ex tenente ceceno potrà esserci solo quando sarà ritrovata l’arma del delitto. Assieme a Dadayev sono stati incriminati il cugino, Anzor Gubashev, sospettato di essere l’autista del gruppo e altre tre persone.

Subito dopo la notizia del suo arresto, la leadership cecena si è mossa in ambito investigativo sulla vita dell’ex tenente, già capo dei un battaglione locale.

Col passare del tempo anche i numeri dei sospettati aumentano. Due nuovi fermi sono stati eseguiti dalle forze dell’ordine russe in un operazione dove un sospetto sembrerebbe essere imparentato con una nota personalità delle strutture di sicurezza cecene. Secondo gli investigatori i due sarebbero stati in contatto con Dadayev e Beslan Shavanov, quest’ultimo fattosi esplodere durante il blitz delle forze speciali a Grozny.

Intanto anche la pista islamica viene smentita, sembrerebbe, infatti, secondo alcune fonti cecene, che Dadayev sarebbe rimasto sconvolto dai recenti attentati di Parigi, tanto che il tribunale ritiene che il delitto Nemtsov sia stato compiuto da Dadayev solo esclusivamente per denaro.

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