Il sequel di The Avengers e “l’incubo” di Joss Whedon

di Redazione

“Girare il secondo Avengers è stato un vero incubo!”. Non c’è andato leggero Joss Whedon, autore e regista di The Avengers: Age of Ultron, nel raccontare quanto sia stato duro mettere a punto il secondo capitolo del film sui Vendicatori Marvel, attesissimo da noi per il 22 aprile, 10 giorni prima rispetto all’uscita americana.

“Sparatemi in faccia, è un incubo! Voglio lavorare a film più semplici! Si è trattata della regia più complicata della mia carriera”. Queste le parole di Whedon rilasciate in un’intervista a Sfx. Che sono servite ad incuriosire ancor di più i fan della saga, iniziata nel 2012 con quel The Avengers capace di incassare più di un miliardo e 500 milioni di dollari in tutto il mondo. Non che avessero bisogno di altri elementi per lasciarsi fomentare. Basti pensare che il poster promozionale diffuso con Capitan America (Chris Evans) in primo piano e i numerosi droidi al servizio di Ultron, supercattivo del secondo episodio, che volano sullo sfondo, ha scatenato le ire di accanitissimi fan che hanno chiesto maggiore ordine e pulizia su un poster così importante. Risultato: una locandina alternativa, “ripulita” dai robot troppo confusionari e con il Cap indietreggiato a favore del più famoso Tony Stark/Iron Man (Robert Downey jr.).

Girato tra Usa, Sud Africa, Inghilterra (nell’Hampshire) e, com’è noto, anche in Italia, a Forte di Bard, ad Aosta, il film sfoggia un tremendo villain creato proprio da Stark: trattasi del già citato Ultron (James Spader, protagonista di Stargate, che ha dato voce e corpo per la motion capture), realizzato assieme ad una squadra di cyborg preposti a difesa del pianeta ma che troveranno ben presto il modo di ribellarsi e di iniziare una vera e propria campagna di distruzione della Terra.

A complicare le cose ci si mettono anche i due fratelli mutanti Quicksilver e Scarlet Witch (le new entry Aaron Taylor Johnson, giovane marito della Sam Taylor Johnson che ha diretto Cinquanta sfumature di grigio, ed Elizaebth Olsen), al soldo dei cattivi e provenienti dall’universo degli X Men. Quicksilver lo avevamo infatti già conosciuto in X Men: Giorni di un futuro passato, ma con altra immagine e altro attore (Evan Peters), visto che la Disney, pur legata alla Marvel, non può sfruttare i diritti cinematografici dei celebri mutanti, appannaggio della Fox.

Ma i cattivi abbondano ed ecco Visione, intelligenza artificiale per cui il termine temibile è un eufemismo. Definito “onnipotente” dal suo interprete Paul Bettany, altro nuovo ingresso, ovvero il monaco albino de Il Codice Da Vinci, nonché voce di Jarvis nei vari Iron Man. Senza contare che un certo Loki (Tom Hiddleston) da Asgard, fratello di Thor (Chris Hemsworth), è pronto a riapparire. Per far nuovi danni? Sappiamo inoltre che verrà dato maggior spazio ad Hulk, mentre il suo alter ego Bruce Banner (Mark Ruffalo), intreccia una liason con la procace Vedova Nera (Scarlett Johansson) e che il film, in quanto a portata ed epicità, intende porsi come il cinecomic più stratosferico mai realizzato.

Facile da credere e facile da comprendere il forte stress di Joss Whedon, che ha chiaramente detto di non voler partecipare a Infinity War, terzo e quarto episodio della saga degli Avengers, attesi per il 2018 e il 2019. Ma forse bisogna ricordare che anche dopo le riprese del primo film disse di volersi tirar fuori dalla saga supereroistica. E sappiamo tutti com’è realmente andata.

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