Donetsk, fuga di gas in miniera: si cercano dispersi

di Stefania Arpaia

Donetsk – Una fuga di gas ha provocato alla periferia di Donetsk una violenta esplosione, uccidendo un numero ancora indefinito di persone.

Le vittime sarebbero tutti operai della miniera di carbone Zasiadko, che stavano lavorando nella notte a 1.200 metri di profondità, quando si sarebbe verificata l’esplosione.

La notizia è stata confermata dal presidente del Parlamento, Volodimir Groisman, che ha riferito che il bilancio dei morti non è ancora chiaro ma che potrebbe raggiungere un numero elevato. Intanto, proseguono le ricerche dei dispersi che secondo fonti ufficiali sarebbero 48.

Ufficialmente, ha riferito Groisman, solo un cadavere è stato recuperato perchè i soccorritori hanno difficoltà a raggiungere il luogo dell’incidente per la presenza di gas. 

Il capo dei sindacati indipendenti dei minatori ucraini Mikhailo Volinets, ha aggiunto che altri 4 corpi sono stati recuperati nelle ultime ore. 

Il premier ucraino Arseni Iatseniuk e il presidente Petro Poroshenko hanno lanciato un appello alla Russia chiedendo di usare la sua influenza sui separatisti per permettere l’accesso dei soccorsi alla miniera. Le milizie ribelli infatti, secondo fonti locali, avrebbero impedito l’intervento di 60 soccorritori ucraini nella miniera Zasiadko perchè situata nella regione di Donetsk, sotto il controllo degli indipendentisti.

Ancora da chiarire il numero di lavoratori presenti in miniera al momento della fuga di gas. Fonti contraddittorie parlano di 207 o 53 operai.

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