D’Alema: “Ischia? Vicenda scandalosa, sono estraneo ai fatti”

di Redazione

Salerno – “Non sono indagato, quindi non vedo di che cosa devo rispondere. Il vino non c’entra nulla con l’inchiesta: la mia famiglia produce vino in una azienda, per altro ottimo, tant’è che abbiamo più domande che offerta”. Lo ha detto Massimo D’Alema a Salerno, a margine di un convegno al Palazzo Arcivescovile, in merito all’inchiesta su mazzette e appalti che vede coinvolti, tra gli altri, il sindaco di Ischia.

“Questa vicenda è scandalosa – ha detto l’ex premier – Mi sembra una forma di persecuzione contro una persona che non ha fatto nulla e non ha alcuna responsabilità pubblica. Tra l’altro non sono indiziato di nessun reato e vorrei essere lasciato in pace. Questa indagine – spiega ancora D’Alema – dura da diversi anni. Se io avessi compiuto dei reati e visto che queste persone sono state sentite dai magistrati, credo proprio che i magistrati mi avrebbero mandato un avviso di garanzia. Se nessuno ha ritenuto di dovermi indagare, allora vuol dire che non sono sospettato di aver compiuto alcun illecito”.

“Non c’entra nulla la mia vicenda con quella del ministro Lupi. Ho la massima solidarietà personale nei confronti di Lupi, ma i due casi non sono paragonabili”, rimarca D’Alema al convegno su Sud, fondi europei e rilancio della Campania. “Lui – è il riferimento a Lupi – era ministro dei lavori pubblici e lì ci sono dei vincoli comportamentali. Io non sono ministro, io non do appalti. Un ministro ha degli obblighi di comportamento che derivano dalla sua carica. Io sono un cittadino qualsiasi in pensione. Non sono un ministro, non sono un deputato, non ho commesso reati. Non vi è, infatti, nessuna intercettazione tra me e i dirigenti di questa cooperativa con cui avevo un rapporto normale come con altre migliaia di persone. Non ho nessun incarico istituzionale di alcun genere. Non ho vincoli particolari per quanto riguarda i miei comportamenti. Se un ministro in carica riceve un regalo, può essere vista come una cosa sgradevole, al di là del fatto che sia o meno un reato, ma io non ho alcun obbligo istituzionale. Lancio un allarme – conclude D’Alema – Non capisco perché un cittadino normale, che non ha nessun ruolo istituzionale, possa essere perseguitato in questo modo. Questo può capitare a tutti ed è piuttosto sgradevole”.

“Una cosa è conoscere i dirigenti di un’impresa, che tra l’altro è una grande impresa nazionale – ha aggiunto – altra cosa è un’indagine che riguarda una vicenda precisa e cioè l’ipotesi che siano state pagate tangenti per il programma di metanizzazione dell’isola di Ischia verso la quale sono totalmente estraneo. Non vedo, dunque, cosa c’entra chi conosco e chi non conosco. È veramente incredibile”.

“Io – ha ribadito D’Alema – non sono indagato, non c’entro nulla. Ho conosciuto il sindaco di Ischia quando ormai era candidato alle elezioni europee. L’ho incontrato una sola volta nella mia vita in occasione di una manifestazione inerente le elezioni europee. La giustizia non può avere come fine quello di sputtanare le persone, ma deve avere come fine la ricerca dei responsabili dei reati. Non è pensabile che venga chiamata in causa la gente che non c’entra nulla. Non so nulla di questa vicenda. Sono totalmente estraneo. D’altro canto nessuno ipotizzi che io c’entri dal momento che non sono indagato. Non vedo di cosa debba rispondere. Non si può utilizzare una vicenda giudiziaria con lo scopo di chiamare in mezzo delle persone che sono estranee. Che rapporto c’è – ha concluso D’Alema – tra i reati di cui si parla e il fatto che io possa avere rapporti con le persone?”.

In mattinata, appena saputo degli avvisi di garanzia, D’Alema aveva rilasciato questo commento: “Certamente ho rapporti con Cpl Concordia (la coop emiliana i cui dirigenti avrebbero pagato mazzette per ottenere gli appalti a Ischia, ndr.) – ma è un rapporto del tutto trasparente, che non ha comportato né la richiesta da parte loro né la messa in opera da parte mia di illeciti di nessun genere”. “Non ho avuto alcun regalo” e “nessun beneficio personale”.

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