Dadayev smentisce di aver confessato il delitto Nemtsov

di Redazione

Mosca – Confessioni estorte, presunte percosse e filmati che potrebbero smentire la presenza di uno dei sospettati sul luogo del delitto. A qualche giorno di distanza dagli arresti dei presunti colpevoli dell’omicidio di Boris Nemtsov, storico oppositore di Putin, rischia di crollare la tesi sostenuta dalle indagini ufficiali che vede implicati nel caso estremisti musulmani in cerca di vendetta per il sostegno di Nemtsov ai vignettisti “blasfemi” di Charlie Hebdo.

Zaur Dadayev avrebbe infatti smentito di aver confessato il delitto mentre il quotidiano Novaja Gazeta, il giornale per il quale scriveva Anna Politkovskaja (uccisa nel 2006), sostiene che i presunti mandanti e organizzatori dell’omicidio siano tutti dell’entourage di Kadyrov, leader regionale della Cecenia e fedelissimo di Putin.

La notizia viene ripresa dal blogger e leader dell’opposizione Alexey Navalny che su Twitter dice: “Uccisione organizzata da Adam Delinkhanov e Suleiman Gheremeiev (deputato e senatore) attraverso Ruslan Gheremeiev“.

Il giornale dell’opposizione sostiene infatti che l’organizzatore del delitto Nemtsov sarebbe dunque Ruslan Gheremeiev, ex del battaglione ceceno Sever e imparentato con due pezzi grossi del mondo politico russo vicini al leader ceceno Ramzan Kadyrov. Nella lista di persone nel mirino ci sarebbero anche Mikhail Khodorkovski, il direttore di radio Eco Alexiei Venediktov e la star Tv Ksenia Sobciak. Ritiene che i servizi segreti abbiano informato Putin, decisi ad andare sino in fondo in quella che viene descritta come una sorta di guerra tra i ‘siloviki’ (uomini degli apparati di forza) federali e Kadyrov stesso, che finora avrebbe goduto di una totale “immunità”.

Zaur Dadayev – ex membro del battaglione speciale ceceno “Sever” (Nord) – uno dei 5 sospettati per l’omicidio Nemtsov, “ha probabilmente confessato sotto tortura” ha dichiarato Andrei Babushkin, componente del Consiglio per i diritti umani presso il Cremlino che ha visitato il detenuto, sul cui corpo ha detto di aver visto “numerose ferite”. “Continuavano a urlarmi: hai ucciso tu Nemtsov? Io dicevo loro di no. Pensavo che mi avrebbero portato a Mosca e avrei detto al tribunale tutta la verità sulla mia innocenza. Ma il giudice non mi ha dato possibilità di parlare”, scrive il giornale russo Moskovski Komsomolets, riportando le parole di Babushkin.

Da Lifenews.ru arriva invece un altro particolare che potrebbe avere un peso rilevante nelle indagini. Il sito, che vanta buone fonti nei servizi segreti, ha pubblicato in esclusiva alcuni video nei quali Tamerlan Eskerkhanov, uno dei cinque sospettati per l’omicidio Nemtsov, appare all’interno del night club moscovita ‘Duran’ alle 23.26, ossia cinque minuti prima del delitto. Un periodo di tempo che, secondo il sito, rende impossibile raggiungere dal locale il ponte antistante il Cremlino dove è stato ucciso l’oppositore (servono circa 15 minuti di auto).

Il tribunale Basmanny di Mosca ha deciso la detenzione per Dadayev fino al 28 aprile. Gli altri sospettati in carcere sono: Shagit Gubashev (in custodia fino al 7 maggio), Ramzat Bakhayev, Tamerlan Eskerkhanov e Anzor Gubashev (fino all’8 maggio). Un sesto uomo sarebbe stato implicato nell’assassinio – avvenuto il 27 febbraio vicino alla piazza Rossa – ma si è fatto saltare in aria a Grozny, dopo essere stato accerchiato dalle forze speciali.

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