28enne perseguitata da due strupatori: “Nessuno fa nulla”

di Emma Zampella

ROMA – E’ una storia raccapricciante quella che ha come protagonista una 28enne romana costretta a vivere nella morsa di due aggressori.

Sono stazionati sotto casa, conoscono i suoi orari e hanno più volte provato ad aggredirla. Sono mesi che entra ed esce da casa sotto lo sguardo di due uomini, due rumeni, che “vogliono scoparla”. “Mi hanno seguito e uno di loro si è buttato addosso” racconta la donna, che continua a ripetere quanto sia crudele “portarsi addosso lo schifo di un uomo che ti vuole fare del male”.

L’ultima volta i due l’hanno aspettata sotto casa e hanno provato a toccarla, a baciarla, a ripeterle frasi in rumeno e stringerla nel tentativo di approfittare di lei. Nella fuga solo il padre, testimone dell’accaduto, è riuscito a sventare “il tentato stupro” perché in un quartiere come il Prenestino “queste cose sono all’ordine del giorno”.

Intanto è scattata una denuncia contro ignoti, come spiega l’avvocato Alberto Marsili Feliciangeli, legale della vittima, “per ogni reato che si dovesse ravvisare nella fattispecie”. Non è tranquilla Marta, soprattutto da quando ha capito che sotto casa, passa una sola volta al giorno la macchina dei carabinieri per controllare, poi nessun altro.

Una vicenda che la donna deve, purtroppo, affrontare da sola, perché le autorità hanno le mani legate. Ma al momento del pericolo, ogni volta, quella donna è sola, abbandonata, in balia di quegli assassini della dignità umana che continuano a tornare, sempre. “Ho chiamato i carabinieri alle 18:45 ma sono arrivati dopo un’ora” ricorda la donna, “mi hanno detto di stare attenta e di non uscire da sola”. Eppure quegli orchi si nascondono a pochi metri, in una baraccopoli dove gli stessi uomini delle forze dell’ordine hanno paura ad entrare.

Una storia che va avanti da anni e che continua a nutrire lo sdegno della giovane romana. “Qualche anno fa un uomo è riuscito a tirarmi in macchina e toccarmi le parti intime”, lo stesso poi che non le ha dato tregua per molti mesi, fino al punto di entrarle in casa e mettere sottosopra la sua stanza. Una storia assurda, che ha i contorni del macabro, ma che è pura realtà.

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