“Vittime innocenti di camorra”, incontro-dibattito all’Auditorium

di Redazione

Aversa - Vittime di mafia 2

Aversa – Grande partecipazione, alla Casa della Cultura “Caianiello” di via Tristano, ottenuta dal convegno-dibattito, organizzato dall’Assessorato alla Cultura di Aversa, con il patrocinio morale del Comune, dal titolo “Vittime di Mafia”.

L’evento, voluto dal vicesindaco e assessore Nicla Virgilio, ha affrontato, nella settimana della legalità dedicata a don Peppe Diana, per il quale ricorre il 21esimo anniversario del suo assassinio, il tema delle vittime innocenti di camorra.

A partire dalla presentazione del libro “Vittime di Mafia” scritto da Fabio Fabiano, poliziotto della squadra mobile di Agrigento, e Gian J.Morici, giornalista.

Al tavolo dei relatori, insieme al vicesindaco e agli autori, c’erano Domenico Falco, vicepresidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania, l’avvocato Adele Belluomo, presidente dell”associazione forense “Aafa”, il generale Domenico Cagnazzo, ispettore regionale dell’Associazione nazionale carabinieri, Vincenzo De Angelis, ex sindaco di Cesa e figlio di una vittima di camorra, Salvatore Monetti, della Mreditori. A moderare la giornalista della Gazzetta di Caserta Lidia de Angelis.

“Oggi i cittadini di Aversa, e non solo, devono ricordare le vittime innocenti di mafia. – ha esordito Virgilio – Non esisteranno mai parole che possano spiegare perché un uomo, onesto padre di famiglia, esca e non faccia più ritorno a casa per colpa di assassini. Quello che le istituzioni devono fare è non far mai mancare la propria vicinanza alle famiglie. Donne e uomini che non hanno paura di metterci sempre la faccia, da cui devono imparare tutti, perché lasciarli soli al ricordo dei loro cari equivale ad ucciderli una seconda volta con l’indifferenza di chi non capisce che sarebbe potuto accadere a ciascuno di noi. È da questa dignità, da questa fierezza, che vorrei che tutta la città fosse ispirata per diventare una comunità più forte e più impermeabile alla criminalità”. “Con la cultura e la conoscenza si può fare la differenza. E’ con la cultura dell’onestà, della legalità, infusa nei giovani, che i futuri cittadini potranno dire ‘No’ alla criminalità”, ha concluso il vicesindaco.

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