Opg “Saporito”, ecco il progetto di riconversione

di Nicola Rosselli

Aversa – Chiude i battenti l’ospedale psichiatrico ‘Filippo Saporito’ di Aversa. La struttura aversana, il più antico manicomio giudiziario d’Italia, così come tutti gli altri cinque opg sparsi sul territorio nazionale, a far data da domani, è in dismissione. Intanto, nel complesso si sta lavorando in vista della data del turn off finale, definitivo perché, come ha tenuto a precisare la direttrice Elisabetta Palmieri: «Sia chiaro: che il 31 marzo sia il termine ultimo per l’esistenza degli ospedali psichiatrici giudiziari non significa che dal primo di aprile il Filippo Saporito chiuderà i battenti. Ci sono tanti adempimenti e tante tappe da seguire». In questo senso deve essere letta anche la visita di una delegazione della commissione igiene e sanità del senato, guidata dal senatore aversano Lucio Romano, presso l’opg di Aversa avvenuta il 23 marzo scorso, praticamente ad una settimana dalla chiusura.

A subentrare all’amministrazione penitenziaria è, come noto, quella sanitaria con le Asl. Proprio il commissario dell’Asl di Caserta Gaetano Danzi, interpellato in merito alla situazione, ha dichiarato: «Credo che la nostra Asl si tra le migliori per quanto riguarda l’allestimento delle strutture che andranno ad ospitare i degenti dell’ospedale psichiatrico Saporito di Aversa di nostra competenza». Degenti che sono diciannove. Le strutture disponibili a partire dal primo aprile ed in via provvisoria sono state già predisposte nel territorio del comune di Roccaromana, località Statigliano con una disponibilità di venti posti.

Una seconda struttura è presente a Mondragone e prevede otto posti. «Come si vede –ha continuato Danzi- si tratta di posti in più rispetto al fabbisogno della nostra Asl che saranno messi a disposizione di degenti di altre Asl della Regione Campania». La sistemazione definitiva con la disponibilità di una residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems) si avrà entro il prossimo 31 agosto con l’apertura della struttura di Calvi Risorta che prevede la possibilità di ospitare venti degenti. Al 31 marzo, come ricorda ancora la direttrice, sono 103 i degenti provenienti da diverse regioni. Per quanto riguarda la situazione in Campania la dottoressa Palmieri evidenzia che a farsi carico dell’intera situazione saranno per ora le province di Caserta e Avellino. In Terra di Lavoro, come già anticipato da Danzi, vi saranno due rems provvisorie. Ad esse si deve aggiungere una rems provvisoria in provincia di Avellino a Bisaccia che, però, curerà solo i nuovi ingressi a far data proprio dal primo aprile. Da agosto, poi, si avrà una rems definitiva a Calvi Risorta con 20 posti letto e da maggio prossimo a San Nicola Baronia, in provincia di Salerno.

Il futuro del Saporito sarà rappresentato da molte cose anche grazie agli spazi praticamente infiniti che custodisce al suo interno. In particolare ci sarà, oramai è certo, un istituto di reclusione per detenuti non particolarmente pericolosi. Il progetto di riconversione dell’Opg prevede un istituto penitenziario per 150-200 detenuti a basso indice di pericolosità. Il nuovo istituto dovrebbe ospitare soprattutto condannati con pena definitiva ma non ergastolani, mentre una piccola parte dovrebbero essere detenuti in attesa di giudizio inviati dal Tribunale di Napoli Nord (che è praticamente confinante con il Saporito) che oggi finiscono solitamente nella case circondariali Santa Maria Capua Vetere e Napoli. Per i nuovi ospiti che giungeranno nella città normanna è pronto il progetto “Habitat sociale” già finanziato con fondi della sanità penitenziaria e dal Dipartimento di Sanità Mentale dell’Asl di Caserta diretto dall’aversano Luigi Carrizzone. Le celle non saranno come quelle delle normali carceri, spesso alienanti per i detenuti; i colori delle pareti saranno diversi e vivaci, ci sarà spazio per posizionare delle piantine, il letto sarà anche un divano.

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