Infiltrazioni nella Pa, Maresca: “La causa è anche la legge elettorale”

di Livia Fattore

Aversa – “Chissà che non sia il caso di metterci un bel punto interrogativo”. Queste le parole utilizzate dal sostituto procuratore della Dda di Napoli, con delega all’agro aversano, Catello Maresca, nel commentare il tema del convegno al quale ha preso parte, insieme al procuratore Nazionale Antimafia Franco Roberti: “La pubblica amministrazione presidio di legalità”.

Ad organizzare l’incontro l’associazione politico-culturale “Palestra Normanna”, presieduta dal senatore Pasquale Giuliano, nell’Aula magna della facoltà di Ingegneria di Aversa della Sun.

Un convegno su un tema che, come hanno dimostrato gli arresti degli ultimi giorni, si dimostra di scottante e coinvolgente attualità.

Oltre a Giuliano, che ha ricoperto anche l’incarico di sottosegretario alla giustizia in uno dei governi Berlusconi, e a Maresca e Roberti, Enrico Caria, Presidente della sezione fallimentare del Tribunale Napoli Nord. Presenti, inoltre, il generale dei carabinieri Franco Mottola, responsabile per il Mezzogiorno, il generale della Guardia di finanza Giovanni Mainolfi, direttore della scuola allievi di Ostia, e i vertici cittadini e provinciali delle due forze di polizia.

Dopo i saluti di: Vittorio Testa, presidente della Scuola politecnica  della Sun; Antonio Tuccillo, presidente dell’ordine dei commercialisti del Tribunale di Napoli Nord e di Giuseppe Cioffi, presidente dell’Associazione nazionale magistrati presso il Tribunale di Napoli Nord, i lavori sono stati introdotti da Giugliano che ha ricordato l’importanza della sentenza della Corte Costituzionale, redatta, guarda caso, proprio da un giudice aversano, Vincenzo Caianiello, con la quale fu rigettata l’eccezione di incostituzionalità della legge antimafia che permetteva e permette lo scioglimento di amministrazioni pubbliche per infiltrazioni camorristiche con l’argomentazione che il bene collettivo deve essere anteposto anche al volere democratico che ha eletto quell’amministrazione. Tanto che, ad oggi, abbiamo avuto 249 consigli comunali e 2 Asl (una napoletana e quella di Caserta) per infiltrazioni camorristiche. Ricordato, inoltre, l’apporto di lavoro di Catello Maresca nella cattura di boss quali Michele Zagaria o Giuseppe Setola.

Dopo aver evidenziato il proprio pessimismo sulla commistione tra politica e pubblica amministrazione, il magistrato della Dda partenopea ha sottolineato come, a suo avviso, una concausa di queste infiltrazioni possa essere trovata anche nell’attuale legge elettorale che non lega più i politici al territorio.

Il tema, anch’esso delicato, e vivissimo nell’agro aversano, considerate le confische che si susseguono, dell’utilizzo dei beni confiscati, ma soprattutto della sopravvivenza delle imprese in odore di camorra, è stato trattato dal presidente della sezione fallimentare del tribunale aversano Caria.

A concludere i lavori il procuratore nazionale antimafia Roberti che si è detto fiducioso di una rivalsa dello Stato e delle Istituzioni sulla malavita organizzata come le vittorie conseguite proprio in questa parte di Italia dimostrano.

Lo stesso Roberti ha illustrato il coordinamento istituzionale per combattere questa battaglia ed ha auspicato che al più presto venga approvata la legge anticorruzione, considerato un ulteriore valido strumento per andare avanti in questo settore.

Ed è proprio sul tema della legge anticorruzione che il senatore Giuliano ha preannunziato un terzo incontro di Palaestra Normanna, dopo quest’ultimi e quello precedente, tenutosi all’auditorium “Caianiello” di Aversa, con l’ex segretario nazionale della Democrazia Cristiana ed ex presidente del Consiglio Ciriaco De Mita.

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